Le mamme si mobilitano per l’ex campo da bocce

L’area, abbandonata da anni, potrebbe ospitare una struttura di aggregazione. L’assessora Negroni: "Progetto molto interessante, pronti a valutarlo".

Le mamme si mobilitano  per l’ex  campo  da bocce

Le mamme si mobilitano per l’ex campo da bocce

Tre mamme in pista per la riqualificazione dell’area dell’ex campo di bocce da anni in abbandono nel Parco Zanardi al quartiere Croce di Casalecchio. Le tre mamme in questione si chiamano Barbara Stanzani (due figli), Giulia Chiussi (uno) e Anna Altenby (due) che tutti i giorni e, soprattutto d’estate, portano i propri figli in questa straordinaria area verde al confine con i quartieri Filanda e Barca di Bologna. "Il campo di bocce – esordisce Barbara Stanzani, residente alla Croce dalla nascita – è sempre stato un luogo tabù per i nostri figli. Anche per i pericoli che nasconde".

Anna Altenby è arrivata a Casalecchio dal Sudafrica solo qualche anno fa. "Con mio marito e i nostri bambini – rivela – ci troviamo bene a Casalecchio, una città a misura d’uomo. Per muoverci non abbiamo bisogno dell’auto. Peccato lasciare in abbandono il campo bocce del parco".

"Da qui – aggiunge Giulia Chiussi – la voglia di creare un luogo di aggregazione sia per i bambini che per gli adulti. Per stare assieme, per fare iniziative ed eventi utili a mantenere la gestione in attivo".

Sull’anta di un box in abbandono in fondo al campo bocce si legge ancora "Bocciofila Parco Zanardi" e sul cancelletto che chiude l’accesso al campo un cartello ammonisce ancora "Si entra solo con scarpe con suola di gomma".

"Questo campo – racconta Barbara Negroni, assessora all’Ambiente e all’Urbanistica di Casalecchio – venne creato da mio padre Aldo. Tipografo, con la grande passione per le bocce, dal 1984 era riuscito a creare un nutrito gruppo di volontari che gestivano con cura la pista per le bocce. Fino al 2010, quando la bocciofila in pratica si sciolse. Sicché, quando queste tre mamme mi hanno presentato il loro progetto, non mi sembrava vero".

Il progetto si chiama Le-Go, acronimo della frase inglese "Learning by Going" (impara camminando). "Con le tre mamme – sottolinea l’assessora Negroni – abbiamo pensato che il progetto si possa gestire tramite un ’Patto di collaborazione’, lo stesso che abbiamo messo in pratica con gli animatori dell’associazione ’Amici del Reno’ sulla sponda destra del fiume a valle del ponte".

Ma in cosa consiste il Patto di collaborazione? "Nella riqualificazione dell’area – risponde l’assessora – sostituendo il campo bocce con una struttura in legno (costo totale 42mila euro), costruita nel rispetto delle normative vigenti e nell’ottica della sostenibilità ambientale, nella quale avviare attività varie e per tutte le età".

Nicodemo Mele