Bologna, 18 maggio 2023 – La collina fuori porta si sgretola sotto la spinta potente dell’acqua. L’allerta è massima: frane e smottamenti fanno paura. I messaggi e i video di chi abita sui colli rimbalzano da una chat di whatsapp all’altra. Ieri mattina, erano tredici le strade della collina chiuse a causa delle frane che si erano formate nella notte. Fuori Castiglione, San Mamolo e Saragozza, nessuna zona è salva. Difficile – a volte impossibile – scendere in città.
"Il punto più critico è quello che riguarda gli smottamenti e le frane dell’area collinare", avverte il sindaco Matteo Lepore al termine dell’incontro in Protezione civile con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
I nastri bianchi e rossi tesi dai vigili del fuoco hanno chiuso al traffico – in tutto o in parte – via della Trappola, via delle Lastre, via del Poggio, via del Paleotto, via della Fratta, via dei Colli.
E ancora, interrotte via di Casaglia, via di Monte Albano, via di Roncrio, via di Barbiano, via di Gaibola, via di Gaibara e via del Ravone. Nel pomeriggio si sono aggiunte le vie Jola, Golfreda, della Palma, degli Scalini e Torriane.
"Qui è andata giù mezza collina, trascinandosi dietro gli alberi", racconta Matteo, che abita in via della Fratta. La frana si è mangiato l’intero fianco della collina fino al bordo della carreggiata. Alcuni residenti della zona si sono armati di motoseghe e hanno tagliato i tronchi più grossi, cercando di liberare un po’ la strada ostruita.
"È sceso a valle un fiume d’acqua, violentissimo", commenta un altro residente. In un punto poco più a monte, per una decina di metri la strada è ostruita da tonnellate di terra e fango misti a tronchi e pietre. "Da lì non si passa neppure a piedi".
Nella parte ‘alta’ di via di Barbiano, la collina si è sfaldata scivolando sulla strada. Anche qui, tronchi, rami e fango impediscono il passaggio. Matteo Giovanardi abita a Paderno. Si è messo in auto per raggiungere Bologna. Chiede informazioni a una pattuglia della polizia locale. "Le strade sono un disastro – afferma –, non si sa da che parte andare per aggirare le chiusure per frane. Purtroppo, anni di mancata cura dei luoghi sono complici di questo disastro".
Fuori San Mamolo, a un certo momento via di Roncrio è un fiume impetuoso. Volontari delle Guardie ecologiche (Gev) aiutano alcuni residenti a liberare cortili e piani bassi. Una donna, stivali nel fango, guarda il cielo: "Speriamo solo che stanotte non arrivi un’altra piena".