La famosa ’insalatiera’ diventa ancora più preziosa per Bologna. Le finali di Coppa Davis sotto le Due Torri, dal 18 al 23 novembre 2025, sono uno smash spettacolare per la nostra città che dal 2022 ospita i gironi di qualificazione delle Nazionali di tennis. Con il grande tennis che apparecchia le Final 8 in città, con l’Italia – forte di due successi a Malaga – che parte dai quarti per una sfida tra le migliori otto squadre del mondo, già s’inizia a fare qualche calcolo su investimenti, indotto, spettatori. Un ragionamento che parte dalla location: nelle tre edizioni della Davis made in Bo, la casa del tennis è stata l’Unipol Arena di Casalecchio. Difficile non riconfermarla anche per il 2025, ma in lizza per ospitare l’Italia di capitan Volandri, con Sinner e soci, c’è anche l’Arena della Fiera di Bologna. Entrambe sono disponibili per i giorni della Davis, ma si deciderà nelle prossime settimane. Di certo, si parte da numeri importanti per l’evento, considerando che a Malaga (che ha ospitato le finali di Davis per tre anni consecutivi) sono arrivati 65mila spettatori, più del 40 per cento dall’estero.
Mattia Santori, delegato del Comune ai Grandi Eventi, stima in circa 40-50mila gli spettatori per le Final Eight a Bologna. "Pensiamo a un raddoppio rispetto ai numeri di questi anni che hanno oscillato tra i 23mila e i 25mila spettatori. Considerando l’Unipol Arena, per sei giorni di tennis, i posti netti sono circa 6mila a giornata...".
Pensando all’indotto, difficile fare previsioni, ma considerando che il grande tennis sarà di stanza sotto le Torri, si calcola che la provenienza dei tifosi sarà più varia rispetto a quella delle ultime edizioni, dove il 95% era composto da italiani, la maggior parte dal Nord-Est. Con l’upgrade della sfida, "almeno la metà degli spettatori arriverà dall’estero o comunque non solo da zone attorno a Bologna e dintorni... Morale, tra spettatori, giocatori, staff etc consideriamo un indotto diretto di almeno 7 milioni di euro", spiega Santori. Che ricorda, infine, il ’valore’ di un evento come la Davis: "Nella nostra Sport Valley emiliano-romagnola abbiamo calcolato che per ogni euro di investimento, ne ritornano 18. Ma se prendiamo a esempio il Tour de France il ’moltiplicatore’ è arrivato a 24...". Numeri emersi dopo aver preso in esame 81 manifestazioni che hanno generato un indotto di oltre 150 milioni di euro, a fronte di un investimento da parte della Regione di 8,3 milioni. Da qui, si guarda oltre il 2025. L’Italia, infatti, sarà la casa delle finali di Davis fino al 2027. In lizza ci sono Milano, Torino e Bolzano. "Ma Bologna – mette un punto fermo Santori – resta sempre in pole".