In via Sabotino nessuno parla, se non per dire: "Meglio che non dico niente", come afferma un passante, o "per noi artigiani non è un vantaggio", commenta un commerciante. Poi ci sono le prove di carico in quel tratto di strada, dove il Comune studia la possibilità di riaprire tutte le corsie lungo lo stradone. Il provvedimento non convince totalmente Mattia Ricchieri dell’Antico mulino, locale situato all’inizio di via Vittorio Veneto. "Il restringimento è la causa del traffico che c’è stato nell’ultimo periodo", afferma il fornaio, secondo cui "hanno riaperto nonostante avessero detto che in quel tratto ci sono problematiche che si sarebbero risolte in qualche mese". Invece, la decisione dovrebbe sortire l’effetto opposto: alleviare una zona martoriata dal traffico anche grazie ai restringimenti della vicina via Saffi. Dunque, se le verifiche daranno esito positivo, verrebbe sventato il pericolo di un necessario intervento di sicurezza.
Il che significherebbe la scoperchiatura della strada, come accadde in via Saffi, per mettere mano al duplice passaggio sotterraneo del canale Reno e del Ravone che avviene proprio in quell’area: lo scorso 19 ottobre, la notte dell’alluvione, le acque del Ravone sono finite nel sottostante letto di canale Reno che, in questo periodo, è in secca – come avviene ogni anno – per i lavori di manutenzione. "Fortunatamente a me non coinvolge completamente quanto accade in quel tratto. Ma ha effetti sul mio lavoro: hanno tolto i parcheggi e c’è meno passaggio di gente", continua Ricchieri. Al di là dei danni di tipo economico, "spero che chi vive nelle zone colpite dall’alluvione – chiude Ricchieri –, veda risolta la situazione il prima possibile".
g. d. c.