ZOE PEDERZINI
Cronaca

"Lavori finiti sulla Futa. Ma dall’Anas manca il via libera alla riapertura"

Il sindaco di Loiano, Roberto Serafini, in attesa del lasciapassare "Il cronoprogramma è stato rispettato, è la burocrazia che ferma tutto".

"I lavori sulla strada statale numero 65 della Futa sono terminati il 31 dicembre scorso. Perfetto il cronoprogramma dei lavori che ha rispettato i termini stabiliti, peccato però che Anas non abbia ancora mandato il documento che serve per consentire all’amministrazione comunale di riaprire la strada alla viabilità". A fermare il traffico in Appennino era stata dapprima la caduta della campata del manufatto e ora è la burocrazia.

Il ponte di Sant’Antonio collassato e, nel riquadro, il sindaco Roberto Serafi
Il ponte di Sant’Antonio collassato e, nel riquadro, il sindaco Roberto Serafi

A spiegare la situazione, nella giornata di ieri, è stato il primo cittadino Roberto Serafini che da due giorni aspetta novità, senza successo, dalla società che si occupa delle infrastrutture stradali: "Il 31 dicembre scorso, come era stato preventivato da Anas, che è la società proprietaria della statale 65 Futa, si sono conclusi i lavori di riparazione del ponte in località Sant’Antonio. Siamo, però, in viva attesa delle indicazioni sulla riapertura da parte di Anas. L’apertura rapida è necessaria poiché a breve riapriranno le scuole e con esse verrà potenziato il trasporto pubblico oltre al fisiologico aumento di quello privato. Sarà quindi nostra cura sollecitare l’apertura nel caso vi fossero ritardi. Ci tengo comunque intanto a ringraziare i tecnici, professionali e celeri, anche sotto le feste, a riparare il danno".

Era il 22 dicembre scorso, una fredda domenica pomeriggio, quando a Loiano, in località Sant’Antonio, tra la frazione di Sabbioni e il paese, era letteralmente collassato un pezzo di una delle campate del ponte. Quello che sembrava un problema dovuto alle vibrazioni del traffico o ad un ammaloramento del ponte si era, in realtà, rilevato un problema minore: a causare la disgregazione di parte della campata del ponte di Sant’Antonio era stata una pianta di acacia che, dopo essersi arrampicata sulla muratura del ponte, si era spezzata, forse a causa del freddo, tirando dietro di sè anche la copertura della campata. A fianco un grosso rigonfiamento, che aveva causato dubbi e sospetti, si era anch’esso rivelato una conseguenza delle radici della pianta che stavano crescendo sotto la facciata del ponte.

I lavori di Anas, intervenuti subito chiudendo, per precauzione, la strada a doppio senso in ambo i sensi di marcia, sono durati, come previsto pochi giorni e hanno portato alla ricostruzione e al rafforzamento della parte della campata crollata. Ora manca solo il ‘via libera’ burocratico che permetta al sindaco di emenare l’ordinanza di riapertura della strada. Ad ora, infatti, l’unica via percorribile per tornare al paese di Loiano è la Napoleonica.