La guardia di finanza di Bologna ha eseguito un controllo in un agriturismo di Granarolo. Il bilancio dell’operazione è quello di sei lavoratori sorpresi a prestare la propria manodopera in nero. Le fiamme gialle hanno elevato una sanzione di 22mila euro e disposto la sospensione dell’attività. Il controllo è stato effettuato dalle fiamme gialle del primo Nucleo operativo metropolitano, agli ordini del capitano Stefano Alfieri. I militari hanno constatato come più della metà del personale impiegato in questa struttura ricettiva prestasse la propria manodopera senza un qualsiasi rapporto di lavoro. E dunque senza tutela assicurativa, assistenziale e previdenziale. In particolare su otto lavoratori presenti al momento del controllo, sei sono risultati irregolari. Si tratta di 5 cittadini italiani e di un cittadino nordafricano.
"L’operazione di Granarolo – spiega Alfieri -, effettuata nell’ambito delle ordinarie attività di polizia economico –finanziaria di prevenzione e contrasto al lavoro nero - attuato soprattutto tramite il servizio 117 -, risponde all’esigenza di contrastare il lavoro sommerso. Il lavoro in nero, oltre a sottrarre risorse all’erario, mina i diritti dei lavoratori - spesso sfruttati – nonché danneggia gli imprenditori onesti e rispettosi della legalità, che devono fronteggiare una concorrenza sleale. In quest’ottica, dall’inizio dell’anno nella provincia di Bologna abbiamo scoperto oltre 120 lavoratori in nero". E di recente, sempre a Granarolo, durante un controllo all’interno di un capannone dove si realizzano capi di abbigliamento, la guardia di finanza aveva identificato 14 lavoratori privi del contratto di lavoro, 12 dei quali immigrati irregolari.
p. l. t.