"Accelereremo il più possibile l’entrata in funzione delle casse di espansione sul Lavino". La Regione risponde ai timori e alle sollecitazioni del sindaco di Zola che nella recente riunione delle commissioni congiunte convocate per un aggiornamento sulla situazione post alluvione dello scorso ottobre aveva manifestato perplessità sullo slittamento di due anni del termine fissato alla conclusione della più importante tra le opere di prevenzione idraulica del territorio attraversato dal torrente Lavino.
Un appello che il sindaco Dall’Omo aveva già esplicitato direttamente al neo presidente De Pascale, che ora con una nota spiega che "il sindaco Dall’Omo ha assolutamente ragione a spronarci; ci tengo però a garantire a lui e a tutta la comunità di Zola Predosa che è nostra ferma volontà accelerare il più possibile, anche recuperando il tempo che si è accumulato a causa degli eventi alluvionali e dei problemi burocratici – dice il presidente –. In questo senso l’obiettivo, in pieno raccordo e condivisione col territorio, è che le casse possano entrare in funzione almeno parzialmente nei tempi previsti precedentemente, per poi essere completate sempre con la massima celerità". Il cronoprogramma dilazionato al 2028 fa così un balzo indietro di due anni, tornando a puntare l’obiettivo sul 2026, e questo almeno col collegamento di una delle due vasche di laminazione già scavate da quasi vent’anni, dal momento che il progetto risale al post alluvione del 2002.
Di mezzo, spiega ancora la Regione ci sono stati anche "gli eventi alluvionali del 2023 e del 2024 che hanno comprensibilmente messo in difficoltà il rispetto dei cronoprogrammi definiti in precedenza relativi alla realizzazione di diverse opere in tutta la Regione, fra cui il collegamento tra le casse di espansione e il torrente Lavino, sulle quali inoltre ci sono state e ci sono tutt’ora diverse pesanti criticità legate agli espropri". Passaggi burocratici che si conta di semplificare grazie a un "lavoro col commissario Curcio per arrivare a un pacchetto di norme che facilitino e alleggeriscano la burocrazia; ad esempio quasi sempre la realizzazione di casse di laminazione è gravemente rallentata per le procedure collegate agli espropri e alle acquisizioni delle aree, rispetto a ciò intendiamo lavorare a una norma specifica che ci permetta di sveltire e snellire il processo" confidano da viale Aldo Moro.
Gabriele Mignardi