Bologna, 12 maggio 2024 – "C’era un clima di diffidenza e di sfiducia nel prossimo, ma adesso le cose sono molto migliorate. Certo, deve continuare questo percorso di ascolto e di fiducia reciproca e come organizzazione vogliamo stare molto vicini agli operatori".
Così Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl, il giorno dopo la notizia della chiusura delle indagini, da parte della Procura, relative ai malori di cui sono stati vittime molti operatori della centrale del 118 Emilia Est che, al momento, vede un solo iscritto nel registro degli indagati, un ex coordinatore, per lesioni e atti persecutori. Che riflette anche sulla riorganizzazione della centrale che riguarda il numero di soccorritori che acquisiranno le competenze per effettuare il servizio anche sull’eliambulanza: "Quando abbiamo fatto gli incontri con gli operatori era emersa la volontà di allargare il numero delle persone che hanno certe competenze e questo va anche nell’interesse dell’organizzazione. É chiaro che addestrare persone è un impegno notevole, devi affiancare un tutor che spiega però alla fine l’organizzazione sarà più robusta".
Il numero uno dell’Azienda Usl ribadisce poi la sua "massima fiducia nella giustizia che sta facendo il suo lavoro e chi è indagato si difenderà. Anche le indagini sono state svolte con grande competenza e rispetto perché hanno subito compreso che gli accertamenti dovevano essere fatti con un’attività importante come il servizio del 118, garantendo l’equilibrio. Quindi, da questo punto di vista, c’è stata la massima collaborazione da parte nostra nel fornire tutti gli elementi possibili e la loro. C’è stato questo scambio con grande delicatezza perché hanno capito che si inserivano in un contesto organizzativo molto particolare. Ho trovato grande professionalità e competenza".
Una vicenda che non solo ha scosso tutti coloro che lavorano nella centrale operativa del 118, circa 70 persone, ma anche l’opinione pubblica, in quanto tutto nasce da una serie di malori che hanno colpito numerosi infermieri e che si sono verificati non solo nella sede, ma anche sulle ambulanze, sull’elicottero e mentre gli operatori tornavano a casa dopo il turno ed erano alla guida dell’auto. Almeno sette sono finiti in Pronto soccorso e dalle analisi effettuate è emerso un ’avvelenamento’ da Entumin, un sedativo piuttosto potente che viene usato nelle psicosi gravi.
I sospetti erano caduti su di un operatore della centrale che è stato spostato in un altro settore, con altre mansioni. L’Ausl in seguito ai malori, il 25 ottobre scorso, aveva depositato un esposto alla Procura. Appena sei mesi dopo le indagini si sono concluse.