REDAZIONE BOLOGNA

L’antimafia entra in fabbrica Don Luigi Ciotti in assemblea con gli operai della Lamborghini

I temi dell’antimafia sociale e della tutela dei diritti sui luoghi di lavoro saranno al centro dei due interventi di don Luigi Ciotti (nella foto) in programma oggi all’assemblea sindacale di Lamborghini. L’appuntamento, curato da Libera Bologna, Cgil, Cisl e Uil di Bologna insieme alla rsu della casa del Toro, si inserisce nel cartellone di incontri organizzati nell’ambito del progetto regionale ‘Rotte Antimafia’.

La carovana artistica e culturale, portata avanti da Libera Emilia-Romagna insieme a Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi Legambiente e Avviso Pubblico Emilia-Romagna e co-finanziata dalla Regione e dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sta portando i temi della legalità democratica e della giustizia sociale nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei circoli culturali. Testimonianze, laboratori e incontri per per diffondere la consapevolezza sui temi delle infiltrazioni mafiose e delle diseguaglianze, per aumentare il monitoraggio collettivo attraverso una rete forte. "L’attuale periodo di crisi economica e sociale e la conseguente desertificazione relazionale anche in Emilia-Romagna favoriscono l’inserimento delle organizzazioni criminali in luoghi nuovi, spesso impreparati al fenomeno. La necessità di luoghi di aggregazione consapevoli e monitoranti sui temi dell’infiltrazione mafiosa e dei subdoli meccanismi culturali con i quali cerca di legittimarsi non è mai stata così importante come in questo periodo post-pandemico", spiegano gli organizzatori.

La scelta di Lamborghini non è casuale: il distretto di Terre d’Acqua è un territorio già attenzionato dalla rete di partner dall’estate del 2021, ricordano gli organizzatori, quando il cantante neomelodico Daniele De Martino, ritenuto vicino alla criminalità organizzata, aveva in programma di esibirsi in un locale a Sant’Agata Bolognese. Grazie all’impegno di una rete forte, dopo un percorso di mobilitazione, l’iniziativa è stata annullata ma il percorso di rete è proseguito fino ad arrivare all’organizzazione di Rotte antimafia.