Predoni scatenati, l’altra notte a Zola, dove a distanza di un’ora, sono stati presi d’assalto due locali: la Mandria, nel centro del capoluogo, e la baita Mamma Rina, presso il centro sportivo Filippetti di Riale. Quasi sicuramente la stessa banda che intorno all’una e venti è stata ripresa dall’impianto di videosorveglianza che nel locale che affaccia sulla piazza del municipio. In azione quattro malviventi, arrivati dal lato della ferrovia. Due di essi si sono messi all’opera e con un piccone hanno forzato scuro e portafinestra sul retro della Mandria, mentre altri due erano disposti all’angolo e sul fronte di via Risorgimento con funzione di palo. Un’azione di scasso che ha fatto danni da migliaia di euro a fronte di un incasso dei pochi spiccioli lasciati nel registratore di cassa.
"Dopo il furto di due anni fa ci siamo premuniti di non lasciare soldi in cassa e chiudere a chiave le porte -racconta Alessia, svegliata nel cuore della notte dal segnale di allarme collegato col suo cellulare- Ho chiamato subito i carabinieri e poi sono arrivata qui per constatare il danno notevole e la devastazione degli ambienti a fronte di un bottino misero, che però ci ha costretto a tenere chiuso stamattina per sistemare le cose". Nel pomeriggio la struttura è stata riaperta mentre restano le tracce della probabile via di fuga attraverso i campi del giardino-campagna.
Poco più di un’ora dopo è toccato, ed è la decima volta in diciassette anni di attività, alla baita di Mamma Rina gestita da Giancarlo Mandrioli, in arte dj Mandrillo, che non nasconde rabbia e fatalismo: "Mi è suonato l’allarme al cellulare alle 2 e 45. Abito qui vicino e la prima cosa che ho fatto è chiamare i carabinieri che sono arrivati con tre pattuglie pochi minuti dopo. I ladri però erano già scappati". Sul campo le tracce dell’incursione che come l’ultima volta, due anni fa, ha aggirato la recinzione laterale per invadere il campo da calcio retrostante. Da qui, con un foro nella rete, l’approdo nella sala principale del locale. "Cercavano solo soldi, questi maledetti, ma con l’esperienza maturata ‘sul campo’ è da un pezzo che lascio il registratore di cassa aperto e senza un soldo -aggiunge Mandrillo- Questo non ha impedito loro di imperversare, rompendo un altro vetro, un pannello all’ingresso e trafugare poche bottiglie di Coca e di Sprite, alcune di esse trovate dall’altra parte della strada, dove forse avevano lasciato la macchina. Per un bottino vicino a zero hanno fatto tanti danni. Ma a loro non interessa niente, anche perchè se li beccano poi un qualche giudice li mette subito in libertà. Questa è la legge, questa è l’Italia di oggi".
Gabriele Mignardi