L’addio alla centrale di Caorso. Via alla demolizione del reattore

Sogin ha iniziato lo smantellamento per pezzi del ’cuore’ dell’impianto. Ecco il piano di smaltimento

L’addio alla centrale  di Caorso. Via alla demolizione del reattore

Gli interni della centrale i Caorso durante una visita guidata agli impianti nucleari dismessi

di Marco Principini

CAORSO (Piacenza)

Sogin – società interamente partecipata dal ministero delle Finanze – ha iniziato le attività di smantellamento dei sistemi e dei componenti all’interno dell’edificio reattore della centrale nucleare di Caorso (Piacenza). Il progetto rappresenta un passaggio cruciale nel programma di dismissione (o decommisioning) dell’impianto emiliano, poiché segna l’attacco al ’cuore’ della centrale spenta ormai di fatto dal 1986. In particolare, sono cominciate le operazioni di spooling in cui i tecnici stanno tracciando i punti di taglio per smontare i sistemi e componenti in pezzi (spool). Un lavoro necessario per garantire che ogni elemento possa essere facilmente identificato e raggruppato in base al sistema di impianto di provenienza e alla sua eventuale contaminazione. Le attività condotte finora hanno incluso la realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere e proseguiranno con l’installazione dei mezzi per la movimentazione dei materiali smantellati e con l’allestimento dell’impianto per eseguire tagli a caldo, specificatamente progettato per affrontare i componenti più complessi per dimensione e spessore.

I primi sistemi e componenti ad essere smantellati saranno quelli posti al piano campagna. Una scelta dettata dalla necessità di liberare gli spazi per il passaggio dei materiali provenienti dagli altri piani dell’edificio reattore. Al piano campagna si trova infatti un corridoio confinato, denominato waste route, realizzato da Sogin, dove i componenti tagliati verranno trasferiti in sicurezza nell’edificio turbina per essere eventualmente decontaminati, tagliati e ulteriormente ridotti di volume. Il progetto di smantellamento è articolato per “aree”, ciascuna delle quali prevede un piano di smontaggio dettagliato. "Questa pianificazione assicura il rispetto dei criteri di sicurezza e delle prescrizioni indicate dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nazionale e la radioprotezione – fanno sapere da Sogin –. Saranno smantellate complessivamente 3.400 tonnellate di materiale, di cui circa l’88% sarà rilasciabile dopo le operazioni di trattamento e decontaminazione necessarie, mentre il restante 12% sarà gestito come rifiuto radioattivo e stoccato nei depositi temporanei del sito in attesa di essere trasferito al Deposito nazionale, una volta disponibile".

La centrale nucleare di Caorso è stata la centrale più grande d’Italia, capace di produrre 860 MW di energia elettrica. È stata progettata e realizzata nei primi anni Settanta dal raggruppamento Enel – Ansaldo Meccanica Nucleare – GETSCO. Entrata in esercizio nel dicembre 1981, nel 1986 la centrale fu fermata per la ricarica di combustibile, ma mai più riavviata anch a seguito dei referendum abrogativi sul nucleare del 1987. Nel 1990 si decise la dismissione definitiva dell’impianto e negli anni il nocciolo del reattore è già stato svuotato del combustibile, poi lavorato in Francia e stoccato nel Deposito nazionale italiano.