MASSIMO SELLERI
Cronaca

La visita dei due presidenti. In 1.500 scaldano la piazza mentre risuona ‘Bella Ciao’

La banda esegue la canzone partigiana durante l’attesa dei Capi di Stato di Italia e Germania. Mattarella: "Qui per ricordare". Steinmeier: "Oggi mi inchino davanti a voi".

La banda esegue la canzone partigiana durante l’attesa dei Capi di Stato di Italia e Germania. Mattarella: "Qui per ricordare". Steinmeier: "Oggi mi inchino davanti a voi".

La banda esegue la canzone partigiana durante l’attesa dei Capi di Stato di Italia e Germania. Mattarella: "Qui per ricordare". Steinmeier: "Oggi mi inchino davanti a voi".

Elide Ruggeri fu l’unica ad essere trovata viva e ad essere risparmiata dai soldati tedeschi. Siccome era la sosia della fidanzata di un soldato delle Ss quest’ultimo le promise che non l’avrebbe uccisa. Chi la risparmiò aveva appena freddato una bambina di 4 anni che stava piangendo mentre cercava la sua mamma nel cimitero di Casaglia.

Saranno anche passati ottanta anni, ma il ricordo delle storie legate all’eccidio di Monte Sole è ancora molto vivo e sebbene ci fosse già stata la visita di un capo di stato tedesco il timore che non tutti fossero così propensi alla riconciliazione era fondato. Al contrario la popolazione di Marzabotto e tutti coloro che sono arrivati qui da diverse parti d’Italia hanno compreso che per non tradire quelle vittime questa storia deve andare avanti con il perdono. Grande compostezza fin dal mattino, quando alle 8.30 le delegazioni raggiungono le scuole da dove alle 9.20 parte il corteo che raggiunge prima il sacrario e poi la chiesa, dove il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi celebra la messa in suffragio ai caduti. "La giustizia è più forte della vendetta e senza giustizia il male è più pericoloso. L’amore è l’unica via per sconfiggere veramente il male". Sono più di 1.500 le persone che, conclusa la funzione, aspettano in piazza la visita del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e di quello dellaRrepubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier e più volte la banda esegue la canzone partigiana Bella Ciao, mentre dal palco proiettati i video con le testimonianze di famigliari e superstiti".

I due capi di Stato passano da Marzabotto per andare a San Martino e poi, prima di salire sul palco, si fermano al sacrario.

Alle 13.10 il primo a parlare è Valter Cardi, presidente regionale del Comitato delle onoranze ai Caduti di Marzabotto: "La memoria di ciò che è stato anima con forza quel ‘mai più’ su cui si basa l’Europa – dice – . Il nostro obiettivo è quello di contnuare a insegnare ai giovani che ogni giorno dobbiamo celebrare la pace e porre fine a tutte le guerre". A seguire c’è l’intervento della sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi: "La presenza dei due presidenti è essenziale e potente perchè dietro ai nazionalismi ci sono forme di neofascismo e di neonazismo che dobbiamo sconfiggere. Molti testimoni ci stanno lasciando. Questo è il primo anniversario senza Ferruccio Laffi e da qui rinnovo l’invito che lui faceva a tutti: difendete la libertà".

Tocca ai due presidenti che non deludono la prima cittadina in termini di concretezza. Mattarella gioca in casa e le sue posizioni antifasciste sono note: "La presenza qui dei familiari delle vittime è un dono per tutti. Siamo qui per ricordare perchè la memoria richiama alla responsabilità". E sono sorprendenti le parole del suo collega tedesco: "Oggi provo solo dolore e vergogna, mi inchino davanti a voi e chiedo perdono. Avete diritto alla memoria. Parlando con i famigliari si capisce come la ferita sia ancora aperta perchè giustizia non è stata fatta e questo è il secondo motivo per cui noi tedeschi dobbiamo essere perdonati. Se io sono qui a parlarvi e perchè avete concesso la riconciliazione al popolo tedesco". Applausi a non finire e la conferma che la richiesta di quel "mai più" che ogni anno viene riportata ha un sostegno importante anche in Europa. La cerimonia finisce con i due presidenti che salutano Marzabotto e raggiungono Bologna.