MASSIMO SELLERI
Cronaca

La Virtus punta sull’energia di Akele. L’ala ex Brescia una garanzia per la difesa

Serie A Per i bianconeri la sua presenza è fondamentale per dare respiro a Shengelia e Polonara. Ora dovrà convincere Banchi

La Virtus punta sull’energia  di Akele. L’ala ex Brescia una garanzia per la difesa

Nicola Akele è pronto a. rendere la Virtus ancora più competitiva

Tra i nuovi volti della Virtus che in passato hanno fatto più male alla squadra bianconera c’è Nicola Akele. Era il 19 febbraio 2023 e si giocava la finale di Coppa Italia tra la Segafredo e Brescia. Il pronostico dava i bolognesi strafavoriti, ma alla fine fu la Leonessa ad alzare quel trofeo.

Il tabellino dice che l’ala italiana con radici congolesi disputò una partita anonima stando in campo 12 minuti con solo 2 punti segnati ed altrettanti rimbalzi. Quello che le statistiche non dicono è quanto le sue manone e la sua energia furono un problema per i lunghi avversari che dovettero fare i conti con la sua difesa.

Nella passata stagione le cose non sono andate altrettanto bene e le sue cifre, 4.6 punti realizzati a partita con 2.2 rimbalzi, sono la dimostrazione di come probabilmente sia stato uno dei giocatori che più ha risentito dei tanti alti e bassi in cui è inciampata la realtà lombarda.

Alto 203 centimetri, nato il 7 novembre del 1995, come tutte le persone di origine africane, è molto legato alla sua terra anche se l’ha visitata pochissimo, essendo nato a Treviso e non avendo avuto tante possibilità per tornarci. Vorrebbe recuperare questo gap una volta appese le scarpe al chiodo, ma al momento questa possibilità non è all’orizzonte.

Intanto qui in Italia ha mantenuto alta la tradizione di famiglia che vede un forte legame con la pallacanestro. Due zie della mamma Silvie hanno vestito la maglia della nazionale del Congo, mentre il fratello del padre ha giocato nella serie B francese con il Nanterre.

In realtà, da bambino ha tentato anche la strada del calcio, ma quando i piedi, le gambe e le braccia sono iniziate a crescere ha capito che il suo percorso era quello della palla a spicchi. Anche dal punto di vista religioso ha raccolto il testimone dei genitori seguendo la chiesa evangelica in modo convinto. Nella scala dei suoi valori prima viene Dio, poi la famiglia e al terzo posto c’è la squadra. La Virtus da lui cerca quello che non aveva nella passata stagione, vale a dire un valido elemento che, partendo dal campionato, possa dare respiro a Toko Shengelia e ad Achille Polonara. Spetterà a lui convincere Luca Banchi sul fatto che ci possa essere uno spazio anche in Eurolega. Davanti alle sfide non si è mai tirato indietro, tentando anche la carta degli Usa dal 2014 al 2018, durante l’età del college, per poi tornare in Italia a Roseto in serie A2.

Dopo l’esperienza abruzzese ha giocato in pianta stabile in serie A, da Cremona a Brescia passando per Treviso, e ha sempre trovato il modo per farsi notare.

Nelle estati passate più volte il suo nome era stato associato a quello della V nera e questa volta dalle parole si è passate ai fatti.

La presenza di Banchi in panchina ha sciolto i dubbi di chi era abituato ad avere un certo spazio e qui, invece, a ranghi completa, rischia di avere pochi minuti. Il tecnico grossetano non è tipo da dare bocciature definitive, soprattutto se durante l’allenamento l’impegno resta alto.