"La via Idice non è sicura, viviamo da precari"

Post alluvione, il sindaco Davide Lelli: "Frasi come ’quanto prima’ non ci servono. Dalla Città metropolitana aspettiamo date precise"

"La via Idice non è sicura, viviamo da precari"

Post alluvione, il sindaco Davide Lelli: "Frasi come ’quanto prima’ non ci servono. Dalla Città metropolitana aspettiamo date precise"

L’alluvione scatenatasi nel maggio del 2023 ha colpito senza pietà tanti territori, tra l’Appennino e la Bassa. Molte di queste zone hanno visto lavori procedere spediti e con somma urgenza, altre, invece, sono ancora in fervida attesa di lavori di ricostruzione mai partiti. Tra queste ultime c’è il comune di Monterenzio, che è anche uno dei più colpiti dall’alluvione, con centinaia di frane ovunque.

Dopo i primi lavori di ripristino sulla sp7 Idice che taglia il paese a metà, e la demolizione del guado costruito da imprenditori locali per ovviare alla chiusura della sp7, tutto si è fermato. Lo spiega con delusione e rabbia il sindaco Davide Lelli che, alle elezioni di giugno, ha ereditato una difficile situazione dalla Giunta precedente: "Da oltre un mese sto partecipando a incontri con tecnici e rappresentanti politici della Città Metropolitana di Bologna per ottenere aggiornamenti sulle autorizzazioni necessarie per i lavori sulla sp7. Non è possibile che, nonostante tutti gli sforzi, non ci sia ancora una data precisa per l’inizio dei lavori. Risposte vaghe e frasi di circostanza come ’quanto prima’ o ’nel più breve tempo possibile’ non forniscono certezze alla comunità di Monterenzio, di cui io stesso sono il primo rappresentante, e siamo stanchi. Abbiamo il diritto, come cittadini, di sapere quando questi interventi fondamentali verranno finalmente avviati. Questa strada non è solo una questione che riguarda Monterenzio, ma interessa anche i residenti di San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Loiano, Monghidoro e persino Firenzuola. Tengo a sottolineare che mi è stato promesso un aggiornamento sulla situazione in tempi relativamente brevi, ma che indubbiamente continuerò a fare pressione affinché i lavori partano al più presto".

"Non posso accettare che, dopo oltre un anno, nulla sia cambiato – prosegue Lelli –. La strada non è sicura e la condizione di precarietà in cui versano i cittadini che la percorrono è intollerabile. Non si tratta solo di una questione di viabilità limitata, ma di una vera e propria emergenza legata alla sicurezza. Vorrei infine lanciare un appello affinché le istituzioni coinvolte accelerino i tempi: è fondamentale per la sicurezza di tutti noi che i lavori inizino quanto prima. La situazione attuale non è più sostenibile".

Stallo per ora anche a Loiano, come spiega il primo cittadino Roberto Serafini che, però, è più fiducioso: "Il 27 agosto abbiamo un incontro specifico in Unione Savena Idice. Se, come promesso dall’ufficio commissariale, per il 2026 dovrebbero essere già tutti risolti i danni legati all’alluvione spero che a breve inizino. Il problema potrebbe essere l’autunno, e l’inverno, con le piogge e, forse, la neve".

Zoe Pederzini