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La vendemmia al tempo della crisi: "Ma la produzione è in crescita"

Pellicciari (Confagricoltura): "Vogliamo essere ottimisti. Le uve sono sane e in grado. di dare qualità elevata".

È iniziata da pochi giorni la vendemmia dei primi grappoli di uva bianca

È iniziata da pochi giorni la vendemmia dei primi grappoli di uva bianca

Vendemmia anticipata per via delle alte temperature, ma anche vendemmia tra le più difficili degli ultimi decenni per via di una crisi mai vista: da un lato la contrazione dei consumi, dall’altro il prezzo dell’uva di gran lunga al di sotto dei costi di produzione, che sono bruscamente aumentati. Eppure, Confagricoltura Emilia Romagna prevede un aumento del dieci per cento della produzione rispetto allo scorso anno e guarda, è il caso di dirlo, al bicchiere mezzo pieno.

Mentre i primi dati reali si potranno avere quando tante aziende vitivinicole avranno iniziato a vendemmiare i primi grappoli d’uva bianca da dedicare alla base per i vini spumanti. In campagna tante le varianti che derivano dall’altitudine, dalle temperature dei prossimi giorni e dalle precipitazioni.

"Vogliamo essere ottimisti: la produzione torna a crescere – spiega il nuovo presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Renzo Pelliciari – le uve sono sane in grado di raggiungere un elevato standard qualitativo come pure l’intensità aromatica richiesta da vitigni quali la Malvasia di Candia dei colli parmensi e piacentini. Preoccupano gli attacchi di malattie importanti della vite, a macchia di leopardo, sempre più difficili da gestire e controllare, come flavescenza dorata, in special modo in prossimità dei fiumi, e mal dell’esca, quest’ultima favorita dall’eccesso di piogge primaverili e poi dal caldo record. Ci attendiamo una vendemmia positiva per il Lambrusco che dopo due anni neri dovrebbe riallinearsi alle produzioni del 2020 e del 2021 ma anche per il Pignoletto: + 20% circa sul 2023".

Nota dolente ancora il peso della burocrazia e l’impennata dei costi di produzione: "In un solo anno il prezzo dei prodotti fitosanitari è salito del 10% e quello dei ricambi e attrezzature per trattori e macchine agricole, che talora risultano introvabili, anche del 20-30%", osserva Pellicciari.

g. m.