
La Turrita d’argento a Mingardi "Con Bologna quasi una simbiosi"
"Mamma Bologna è stata una grande levatrice. È come se io fossi un architetto e l’avessi fatta io questa città, su misura. Viaggiando sono stato costretto a fare paragoni ma, caro Matteo (Lepore, ndr), abbiamo sempre vinto 2 a 0 con tutti". Con queste parole Andrea Mingardi ha accolto la Turrita d’Argento che, a sorpresa, il sindaco Matteo Lepore ed Elena Di Gioia, delegata alla Cultura, gli hanno conferito durante la presentazione suo libro Così si suonava in Paradiso. Romanzo dei musicisti italiani (Pendragon). Bolognese, classe 1940, Mingardi ha iniziato la sua carriera come batterista, poi è stato folgorato dal rock. Dalla metà anni ’70 ha composto canzoni in dialetto bolognese con influenze funky e blues. "Andrea Mingardi e Bologna: un connubio perfetto, quasi una simbiosi – le motivazioni, lette da Di Gioia –. Ha sempre regalato alla città il suo talento multiforme, capace di attraversare tutte le generazioni e i generi musicali". "Questo riconoscimento – ha aggiunto il sindaco – è per l’uomo e per l’artista, ma anche per quello che hai generato in centinaia di persone che adesso fanno questo mestiere". Tanti gli amici alla presentazione: la cantante Iskra Menarini, Roberto Morgantini, Marco Ligabue, il compositore Fio Zanotti, El Pasador - Paolo Zavallone, il manager Michele Torpedine, il cantautore Franz Campi e l’autore Andrea Barbi. Ma per Mingardi "anche Lucio Dalla è qui che gira, lui che è stato un libro di testo per tutti noi cantautori. Ecco, ora mi sono quasi commosso, come quando abbiamo vinto lo scudetto".
Le due Torri per Mingardi sono sempre state l’epicentro della musica: "a pochi metri da qui – ha aggiunto il cantautore – ho cantato assieme a Patty Smith. A qualche chilometro da qui ho fatto un concerto assieme ai Blues Brothers. Ho mangiato i tortelloni insieme a Miles Davis e passato delle serate da amico con Chet Beker". Adesso, invece, ci sono "le visualizzazioni – ha concluso Mingardi –. Vi siete chiesti perché non nascano più cantautori poeticamente all’altezza di quelli del passato? Perché la musica è in mano a persone che non la amano". Anche per ricordare un passato che non c’è più, ma che non si può dimenticare, Andrea Mingardi ha annunciato l’uscita di un docufilm al quale sta lavorando sulla storia della musica della città.
Amalia Apicella