Amerigo compie novant’anni. Il primo appuntamento pubblico dove si è data evidenza a questo record di longevità della ben nota trattoria di Savigno è stato in Franciacorta, dove Alberto Bettini e Marina Malavasi, detentori della stella Michelin più longeva della ristorazione emiliana, sono stati festeggiati da venti colleghi che fanno parte dell’esclusivo club delle ‘Premiate trattorie italiane’ e davanti a 400 commensali. Cultori della buona tavola convenuti da tutta Italia (e anche dall’estero) per l’evento annuale delle trattorie accomunate dalla chiara fama conquistata sulle piazze dei piccoli paesi, riconosciuta dalle guide gastronomiche e tenute insieme da un certo modo di essere portabandiera di un territorio ben definito.
Sono iniziati così, senza retorica, le celebrazioni di un anniversario che pochissimi locali possono vantare. E sono ancora meno quelli che questo lasso di oltre tre generazioni lo hanno vissuto tutto all’interno della stessa famiglia. Quella di Alberto Bettini, 63 anni, nipote del fondatore Amerigo Vespucci (nella sua vallata assai più famoso del navigatore fiorentino), che dopo avere raccontato in un libro, dieci anni fa, i suoi primi 80 anni di vita di osteria, locanda e bottega, si accinge a sottolineare a modo suo questa ricorrenza. E lo fa diffondendo un invito rivolto ai suoi clienti di oggi e di ieri.
"Per celebrare questo anniversario vorremmo raccogliere il vero tesoro della nostra esperienza, ovvero i ricordi dei nostri amici e ospiti, che con la loro visita hanno arricchito lo spirito della trattoria. Fino al 31 dicembre raccoglieremo e selezioneremo questi racconti memorabili facendoli anche illustrare da ‘The hall illustration’. Alla fine di questa cernita ne ricaveremo una pubblicazione di carta, un’antologia di scritti che verrà data in omaggio prima di tutto agli autori. Se poi ce lo consentono, condivideremo queste ed altre narrazioni anche sui nostri social".
Per collaborare a questa operazione-memoria da tavola basta inviare il testo alla posta elettronica della trattoria, spiega Bettini che nel menù delle cene in Franciacorta ha portato un primo piatto della tradizione bolognese con l’aggiunta di un tocco di modernità: una zuppa imperiale e fagiano nel suo brodo. Una portata che a Savigno viene abbinato ai vini dei colli bolognesi. All’evento delle Premiate trattorie, stavolta dalla città, da segnalare il conforto finale del Caffè Terzi.