"E’ una gara di velocità, dobbiamo metterci meno dei dieci anni necessari per la sicurezza della torre di Pisa. Dovremo battere un record". Per il restauro della Garisenda il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha fissato più in alto l’asticella: bisogna bruciare le tappe. Sono arrivati ieri all’alba i primi container che comporranno la cintura anti-crollo (22 pezzi in tutto) che proteggerà il monumento a rischio. La barriera rossa andrà a comporsi fino a gennaio, poi toccherà a un grosso girello metallico che farà da schermo al restauro. "L’intenzione è di fare velocemente, impiegare meno anche dei 6 mesi previsti per la gabbia – ha detto il sindaco –. Intanto l’interesse internazionale sta montando, parlerò anche alla tv di Stato cinese". Sta crescendo anche la raccolta fondi, ieri al milione e mezzo finora raggiunto si sono aggiunti 100mila euro della Macron, che donerà anche il ricavato della vendita di magliette speciali, e 5 milioni di euro annunciati dalla Regione.
"L’obiettivo è arrivare a 20 milioni di euro – ha ribadito Lepore –, quando sapremo come sarà il restauro allora avremo una stima più precisa". Nel comitato di espertiper il restauro c’è Nunziante Squeglia, che si occupò anche della torre di Pisa. "Sembrano due casi diversi. Sarà una bella sfida". Intanto la torre gemella, l’Asinelli, ieri si è accesa con le luminarie natalizie dell’Ascom. Un grido di speranza per il futuro della Garisenda.