MARCO BEGHELLI
Cronaca

"La tecnica pianistica fa risaltare il messaggio"

Il giovane Leonardo Merlini sarà impegnato oggi in un programma su Chopin. Apre la nuova stagione del Circolo della Musica, nella sala Baldi a Rastignano.

Leonardo Merlini ha vinto il concorso pianistico della Fondazione Baldi

Leonardo Merlini ha vinto il concorso pianistico della Fondazione Baldi

Il Circolo della Musica avvia la sua 41ª stagione: nella sala Andrea Baldi di Rastignano (via Valle Verde 33) si susseguiranno 13 concerti cameristici distribuiti da questo pomeriggio (ore 18) fino al 23 novembre. Di consuetudine, fra i tanti artisti più o meno giovani trovano un loro spazio i vincitori delle più recenti edizioni del concorso pianistico promosso dalla Fondazione Baldi. È il caso di Leonardo Merlini, primo classificato nel 2023 per la categoria 18-23 anni, che si esibisce oggi con un programma interamente dedicato a Chopin (i Preludi op. 28, i due Notturni op. 55 e lo Scherzo op. 54). "Sono nato a Piombino 22 anni fa – ci dice Merlini – e ho iniziato a suonare a 5 anni, grazie al pianoforte verticale del nonno su cui mi divertivo con semplici improvvisazioni o ripetendo a orecchio musiche conosciute. Ed è stato proprio il nonno a farmi conoscere il Maestro Alessandro Gagliardi, mio insegnante fino a due anni fa".

Da quando si sente pianista ‘in carriera’? "In realtà non mi ci sento ancora: sul piano formale, me lo impedisce il numero ancora esiguo di concerti pubblici; come percezione personale, solo ora sto cominciando a sentirmi un concertista".

L’esperienza artistica più importante vissuta fino ad oggi? "Due, in realtà: il terzo premio al concorso di Istanbul, lo scorso aprile, che ha fatto girare per la prima volta il mio nome all’estero, e il concerto al Quirinale del mese successivo, che mi dicono essere stato seguito da 80.000 ascoltatori su Radiotre: nessun auditorium potrebbe mai offrire una platea così vasta".

Che ricordo ha del Concorso Baldi, nella cui sede torna oggi a suonare con tutt’altra consapevolezza? "Un ricordo molto piacevole: era estate, avevo appena concluso il primo anno di bachelor al Conservatorio di Lugano con la mia nuova insegnante, Anna Kravtchenko, ed era per me un periodo assai disteso, in un’atmosfera davvero familiare".

Il Circolo della Musica la definisce ‘grande virtuoso dalla tecnica smagliante’: vi si riconosce? "Ma sì, anche se ‘virtuoso’ è una parola oggi abusata. Credo che la ‘virtuosità’ dovrebbe essere il contrario di ciò che troppo banalmente s’intende: non l’esibizione acrobatica (e magari finalizzata a sé stessa), ma l’abilità di usare la tecnica per far risaltare qualcosa d’altro, un messaggio più profondo sotteso ad essa".

Ed oggi, tutto Chopin. "Non è sempre così; ma in questo periodo, con Anna Kravtchenko abbiamo deciso d’indagare Chopin in tutte le sue facce; da cui il programma monografico, che per altro fa sempre piacere al pubblico, soprattutto quando si tratta di Chopin. I 24 Preludi, in particolare, sono altrettanti inviti a meditare su qualcosa che l’autore si limita a evocare, non a definire: preludi all’emozione che verrà".

Marco Beghelli