REDAZIONE BOLOGNA

La strage della diga. Quattro superperiti dovranno chiarire le cause del disastro

Nominati dalla procura: analizzeranno le scatole nere della centrale. L’inchiesta è ancora a carico di ignoti, non ci sono indagati. Le famiglie delle sette vittime aspettano risposte .

La strage della diga. Quattro superperiti dovranno chiarire le cause del disastro

La strage della diga. Quattro superperiti dovranno chiarire le cause del disastro

di Nicoletta Tempera

Quattro superperiti per Suviana. Che dovranno eseguire, come chiede la Procura di Bologna, un "accertamento tecnico non ripetibile per accertare la dinamica e le cause del disastro e del grave infortunio sul lavoro, nonché le conseguenti eventuali responsabilità penali; essendovi pericolo di modificazioni dello stato dei luoghi e degli elementi utili per la ricostruzione degli eventi".

L’inchiesta per il disastro della centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi dello scorso 9 aprile, costato la vita a sette lavoratori e che ha causato il ferimento di altri cinque, tre dei quali ancora ricoverati, muove i suoi primi, concreti, passi. Gli esperti, che giureranno venerdì prossimo, sono due docenti dell’Alma Mater, l’ingegner Carlo Alberto Nucci, docente di Sistemi elettrici per l’energia al Dipartimento ‘Marconi’ di Ingegneria, e l’ingegner Vincenzo Parenti Castelli, professore emerito di Meccanica applicata alle macchine; insegnano invece rispettivamente all’università di Firenze e alla Federico II di Napoli l’ingengner Enio Paris, professore emerito di Idraulica, e l’ingegner Domenico Pianese, ordinario di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia.

Toccherà a loro analizzare il contenuto delle due ‘Scada’, le scatole nere relative al primo gruppo della centrale, per cui il collaudo era stato eseguito con successo, e al secondo, quello dove si sono innescati l’incendio e l’esplosione. Gli esperti sono chiamati anche a scandagliare, appena sarà possibile, quel che resta dell’impianto, ancora sommerso dall’acqua e dove ancora i lavori per lo svuotamento sono fermi, in attesa di mettere in sicurezza tutta la struttura. Nei primi giorni di maggio, con gli interventi relativi alla chiusura di una paratia, potrebbe esserci, in questo senso, un’accelerata.

Intanto, il team di investigatori nominato dalla Procura sta continuando ad ascoltare lavoratori ed addetti alla sicurezza del sito. Questo, nell’ambito dell’inchiesta per disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Amato con i sostituti Michela Guidi e Flavio Lazzarini, che risulta ancora a carico di ignoti. Una decisione che mostra una volontà della Procura di procedere con la massima prudenza, vista la delicatezza e la complessità del caso. Solitamente, infatti, al momento della nomina dei periti incaricati di eseguire accertamenti irripetibili, si procede parallelamente con le iscrizioni nel registro degli indagati per permettere a questi ultimi di nominare consulenti di parte. Anche perché un accertamento irripetibile effettuato senza la presenza di consulenti di parte non potrà essere utilizzato in un futuro processo. Verosimilmente, di conseguenza, l’iscrizione dei primi indagati potrebbe avvenire subito dopo i primi riscontri da parte dei periti. Le indagini sono state affidate a un team di investigatori che vede in campo la polizia giudiziaria della Procura, i carabinieri del Nucleo investigativo e del Nil e poi il reparto investigativo dei vigili del fuoco e i tecnici della Medicina del lavoro dell’Ausl. Ciascuno impegnato, con le proprie peculiarità ed esperienze, ad accertare la verità di Suviana. Se sia stato un malfunzionamento dell’alimentatore della turbina a innescare la tragedia. E cosa lo abbia generato. Risposte attese da sette famiglie, che solo negli scorsi giorni hanno finito di seppellire i propri cari.