Si torna a parlare della storia dimenticata della stazione sotterranea di Ca’ di Landino, nel comune di Castiglione dei Pepoli. La stazione chiuse ai passeggeri nella seconda metà degli anni ‘60 per scarsità di traffico, rendendo il borgo di Cà di Landino, abitato da centinaia di operai all’epoca del cantiere, un paese fantasma. "Qui, novant’anni fa, si è fatta la storia, unendo l’Italia". Ricorda Maurizio Fabbri, sindaco di Castiglione dei Pepoli che prosegue: "A breve realizzeremo uno studio per la rigenerazione urbana dell’abitato di Cà di Landino. Poi continuiamo a coltivare un sogno: tornare a far vivere la stazione di Precedenze".
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un video, prodotto da ERcole, web tv che racconta le bellezze dell’Emilia-Romagna. Il filmato è stato realizzato in occasione di un convoglio speciale partito nel novembre scorso dalla stazione di San Benedetto-Castiglione dei Pepoli alla volta dello scalo misterioso. "Sono grata all’amministrazione di Castiglione dei Pepoli per avermi dato la possibilità di fare parte di questa spedizione – racconta Martina Mari, produttrice di ERcole –: mi sono imbattuta nella storia di Ca’ di Landino nel 2021 grazie al centro Studi Guidotti, dopo averne sentito parlare a lungo da mio padre ferroviere. A metà febbraio il video è stato lanciato su un network di emittenti locali per far conoscere questa storia affascinante. Da lunedì 19, il video è disponibile per tutti sul nostro canale youtube (https://www.youtube.com/c/ercoletv)".
La costruzione della stazione di Precedenze, questo il nome con cui divenne nota, fu parte integrante dell’imponente cantiere che portò, nel 1934, al completamento del traforo sulla linea direttissima Bologna-Firenze. Il tunnel, con i suoi 18 km di estensione, all’epoca risultava il più lungo d’Italia, superato al mondo solo dalla galleria del Sempione. La galleria fu scavata a colpi di pala e piccone, con gli operai esposti al pericolo continuo di alluvioni e incendi. Al termine del cantiere, il tributo di vite umane fu altissimo: 99 operai, tra il 1920 e il 1934, persero la vita negli scavi.
La grande galleria dell’Appennino tornerà protagonista della scena pubblica nazionale a causa di due attentati che si verificheranno al suo interno: la strage del treno Italicus nel 1974 e l’attentato di Natale, nel 1984. La stazione di Precedenze nel corso del tempo ebbe impieghi diversi: inizialmente utilizzata come posto di blocco lungo la linea, venne poi impiegata per il sorpasso dei convogli rapidi in galleria e, in seguito, aperta al traffico passeggeri per la sua prossimità al paese di Castiglione dei Pepoli. Lo scalo, posto a una profondità di circa 400 m rispetto all’abitato di Cà di Landino, è collegato alla superficie da due pozzi inclinati. Per raggiungere l’ abitato di Cà di Landino i passeggeri dovevano percorrere una scalinata di 1863 gradini, impiegando circa un’ora di tempo per raggiungere il paese.
Fabio Marchioni