La società carnevalesca di Castello di Serravalle compie novant’anni. Un traguardo di tutto rispetto che nel paese dell’alta Valsamoggia verrà ricordata oggi alle 17 nell’Ecomuseo della collina e del vino nel borgo del castello medievale con il racconto di tante storie allegre e singolari che sin dall’inizio sono il marchio di fabbrica della società intitolata ‘L’Aj stréca un po’, ovvero, tradotto dal dialetto bolognese, ‘ci stringe un poco’, ‘ci sta un po’ stretta’. Una storia che venne narrata dall’inizio in tutte le sue sfaccettature in un libro (Epika edizioni) scritto dieci anni fa sei mani: Silvio Montaguti, Vittorio Lenzi e Pietro Ospitali, che nel testo intitolato ‘Vein mo vi Angiolina’ raccolsero decine di ‘partid’: storie castellettesi uniche, spesso strampalate, sempre venate di umorismo sottile espresso in forma dialettale. Nel frattempo Silvio Montaguti è passato a miglior vita, come anche il mitico Renzo Franchini, che colsero il testimone dei primi esponenti della società fondata nel 1933 con lo scopo di allestire il carnevale, in una situazione di scarsità di risorse espressa nella denominazione di questo sodalizio umano e culturale nato in un tempo caratterizzato da una povertà diffusa.
CronacaLa società L’Aj stréca un po’ festeggia i suoi primi 90 anni