REDAZIONE BOLOGNA

La riforma degli Its è legge "Traguardo atteso da anni"

Soverini (deputato Pd): "Stabilizzati i finanziamenti a livello nazionale"

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E’ "finalmente" legge l’attesissima riforma che mette ordine nella galassia degli Its (Istituti tecnologici superiori), voluta con forza dal deputato bolognese Serse Soverini (Pd). "Era attesa in Italia da 26 anni, dai tempi del primo governo Prodi che varò un provvedimento per la costituzione di un canale d’istruzione terziaria professionalizzante – spiega il parlamentare prodiano –, quella formazione post diploma di maturità presente in tutti i Paesi europei. Finalmente con una iniziativa parlamentare si riconosce alla realtà degli Its il rango giuridico che gli spetta. Sono una leva fondamentale per la crescita economica e la produttività delle imprese".

Una bella vittoria.

"La riforma del ’98 prevedeva un corso di un anno, con l’ulteriore passo del 2008 gli anni sono diventati due. Tali restano".

Cosa cambia?

"C’è prima di tutto una stabilizzazione dei finanziamenti. Poi, prima la gestione era delegata alle Regioni che tra di loro non erano coordinate. Ora invece si creerà un quadro nazionale che si accompagnerà a quello delle Regioni, per una strategia più compiuta. Pensi che questa legge era prevista nel maxi finanziamento di 1,5 miliardi di euro del Pnrr. Se non avessimo legiferato, non avremmo potuto spendere le somme dedicate".

Su quali settori in particolare batterà questa riforma?

"I corsi saranno un combinato di elementi, un percorso decisamente diverso rispetto alle dinamiche universitarie, un trasferimento di know-how assieme alla didattica. I docenti all’80% saranno dei professionisti del settore, formeremo dei tecnologi e i settori dove c’è un’altissima richiesta sono sicuramente il digitale e il green".

Richiesta quantificabile?

"Nell’ordine delle centinaia di migliaia di persone. E’ un segmento didattico-formativo che in alcuni Stati è la normalità, cone gli Stati Uniti la Germania. Ma in Europa in generale la richiesta è altissima di figure di questo tipo, esperti dalla mobilità sostenibile all’intelligenza artificiale e oltre".

Perché un ragazzo o una ragazza usciti dalle superiori dovrebbero preferire questo biennio all’università?

"Per la cyber-security servono 100mila figure per i prossimi cinque anni. Abbiamo bisogno di una nuova classe di tecnologi, e i ragazzi possono assumere con questo biennio altissime competenze, con possibilità di carriera e uno sbocco fondamentale: l’85% dei ragazzi viene assunto a tempo indeterminato con stipendi degnissimi".

Paolo Rosato