ROSALBA CARBUTTI
Politica

La resa dei conti nel Pd, Lepore difende Mazzoni: "Nessun terremoto in vista"

"Se ci fossero scossoni nel partito di Bologna che ha raggiunto il 41%, la fila sarebbe lunga. I Comuni persi? Ne discuteremo in Direzione". Ma l’area De Maria-Critelli non depone le armi

La resa dei conti nel Pd. Il sindaco Matteo Lepore difende Mazzoni: "Nessun  terremoto in vista"

La resa dei conti nel Pd. Il sindaco Matteo Lepore difende Mazzoni: "Nessun terremoto in vista"

Bologna, 4 luglio 2024 – Il processo interno al Pd di Bologna e alla sua segretaria Federica Mazzoni tiene banco. E se l’ala De Maria-Critelli è pronta alla resa dei conti mercoledì in Direzione, chiedendo, di fatto, un passo di lato di Mazzoni (che potrebbe correre da capolista in Regione), di tutt’altro avviso è il sindaco Matteo Lepore. Che, ieri, ha di nuovo blindato Mazzoni, pur riconoscendo "qualche problema" alla luce di alcuni comuni persi (Castel Maggiore e Pianoro in primis).

Il primo cittadino non vede "all’orizzonte terremoti, anche perché se ci fossero terremoti in un partito come quello di Bologna, che ha raggiunto il 41%, la fila sarebbe davvero lunga in Regione...". Come a dire che molte altre Federazioni dovrebbero mettersi in discussione. Peraltro, sottolinea Lepore, "non mi pare che Bonaccini vada in questa direzione", dice in riferimento a un cambio di leadership in via Andreini.

"Il governatore – ricorda il sindaco – ha dichiarato che dobbiamo stare uniti e sono molto d’accordo, perché a Bologna abbiamo vinto le Europee e in tutti i Comuni dove abbiamo governato bene. Se i cittadini ci hanno bocciato in alcuni Comuni, evidentemente c’è stato qualche problema e ne discuteremo in Direzione, come deve fare un partito sano".

Da qui, il percorso verso le Regionali, secondo Lepore, non vedrà scossoni, ricordando il vantaggio dell’Emilia-Romagna rispetto al campo largo fotografato sul palco dell’Anpi: "Noi siamo già oltre", ricordando che in Regione si governa anche con Iv e Azione. Al di là delle rassicurazioni, però, le posizioni, tra le due aree interne ai dem locali, restano distanti. Nonostante le interlocuzioni di ieri, infatti, risulta che il punto di equilibrio non sia stato trovato.