Rabbia e delusione. Mentre l’acqua, ieri, è tornata a cadere in maniera incessante su una già flagellata via Saffi, commercianti e residenti sono pronti a chiedere un risarcimento danni al Comune perché "siamo stati lasciati soli". Cantine allagate, danni per migliaia di euro, pavimenti spaccati in due e traffico paralizzato a causa dei lavori: la seconda esondazione, nel giro di una settimana, del torrente Ravone sta mettendo in ginocchio una delle principali arterie della città.
"Sono deluso – racconta Salvo, titolare del negozio di vitamine – perché in queste circostanze si doveva capire quale era il problema fondamentale. Oltre ai danni causati dall’acqua, c’è un problema di crollo di fatturato. Le persone hanno paura a venire qui e gli incassi stanno collassando". Residenti e commercianti hanno deciso di fare squadra, riunendosi in comitati, per procedere per vie legali.
"Ci siamo già attivati – tuona Michele, che abita in uno dei palazzi più colpito dalla piena del Ravone – per chiedere il risarcimento dei danni al Comune. Abbiamo la cantina inagibile perché tutta allagata e si tratta della terza volta nel giro di dieci giorni". Più di 10mila euro di danni, invece, per la pizzeria da asporto ‘La vecchia cantina’. "Stiamo ancora pagando – sottolinea Lavinia, dipendente del negozio – lo scotto della piena della settimana scorsa. Oltre ai danni strutturali, ci siamo trovati a fronteggiare anche il crollo degli incassi. Essendo una pizzeria da asporto, non riuscivamo a fare le consegne in bici o in motorino".
L’esasperazione dei residenti di via Saffi è palpabile, soprattutto dopo quanto successo la settimana scorsa. "Non è stato fatto niente – le parole di Luca – e il problema si è ripresentato come tutti ci aspettavamo. Avevamo finito di pulire la cantina pochi giorni fa e ora è di nuovo fuori uso. L’acqua è arrivata fino al vano dell’ascensore che adesso è fuori uso". Rabbia anche nelle parole di Corinne, anche lei residente in via Saffi. "Non ci hanno messo – dice – nemmeno i sacchi di sabbia davanti al palazzo (le misure di contenimento sono arrivate, poi, nel pomeriggio, ndr). Siamo pronti a fare denuncia perché questa situazione è insostenibile. È vergognoso che nel 2023 succedano ancora episodi di questo tipo, soprattutto quando c’erano tutte le avvisaglie". Stessa situazione per Fabiola, titolare di un negozio di abbigliamento. "Sono arrivata – afferma – perché era ovvio che succedesse di nuovo e nessuno si è mosso per tempo. La cantina del mio negozio è completamente allagata, non so dove mettere i vestiti perché i cartoni sono da buttare". Un incubo, quello di via Saffi che, almeno per ora, non si riesce ad arginare.