REDAZIONE BOLOGNA

La rabbia dei sindacati: "Situazione ormai insostenibile. Servono misure drastiche"

D’Amore (Cisl-Fns): "Sovraffollamento, poco personale e disagi psichici. Ma nessuno interviene". Durante (Sappe): "La polizia penitenziaria va dotata di taser e i detenuti violenti vanno isolati".

D’Amore (Cisl-Fns): "Sovraffollamento, poco personale e disagi psichici. Ma nessuno interviene". Durante (Sappe): "La polizia penitenziaria va dotata di taser e i detenuti violenti vanno isolati".

D’Amore (Cisl-Fns): "Sovraffollamento, poco personale e disagi psichici. Ma nessuno interviene". Durante (Sappe): "La polizia penitenziaria va dotata di taser e i detenuti violenti vanno isolati".

La denuncia delle condizioni sempre più precarie per chi dentro al carcere della Dozza ci vive o ci lavora si rinnova ormai da anni. Il problema principale del sovraffollamento – oltre 840 detenuti a fronte di meno di 500 letti previsti dalla capienza massima – esasperato dal caldo insostenibile delle scorse settimane, che non dà tregua tra le mura del carcere dove mancano pure i ventilatori, per chi non se li può permettere, da settimane faceva temere lo sfociare di situazioni violente o pericolose. Ieri è successo: intervenuti per sedare una lite tra detenuti, tre agenti della penitenziaria sono rimasti feriti, fortunatamente in maniera non grave, e sono stati portati in ospedale.

"La situazione è insostenibile – commenta Nicola d’Amore, poliziotto penitenziario e sindacalista Cisl-Fns –. Il personale è poco, inadeguato rispetto al sovraffollamento e ai disagi sociali che esistono tra le mura del carcere. Qui abbiamo problemi di disagi psichici, peggiorati dalle dipendenze anche da psicofarmaci. Problemi legati a scontri etnici. Alla povertà. Tutti parlano di dignità in cella, ma poi la politica, che dovrebbe aiutarci in questo senso, non contribuisce. Il tema delle dipendenze, per esempio, rende pericolosa la situazione pure per il personale sanitario: l’abbiamo già segnalato. Servirebbero percorsi di recupero appositi per i detenuti con queste fragilità, ma i posti nelle Rems sono pochi e finisce che la marginalità sociale si risolva con la detenzione. Peggiorando la situazione. L’episodio di ieri era quasi annunciato".

"La situazione nelle carceri italiane è sempre più grave – conferma Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe –. È necessario intervenire con misure drastiche, per evitare che tutto degeneri sempre di più. I detenuti violenti vanno isolati e tenuti chiusi in apposite sezioni detentive, con applicazione del regime di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, allorquando, con gesti di questo tipo, mettono in crisi l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari, o si avvalgono della loro forza nei confronti degli altri reclusi, impedendone le attività. La polizia penitenziaria deve essere dotata del taser o di altri strumento simile, per impedire che i detenuti violenti portino a termine le loro azioni".

Dal Sappe interviene anche il segretario generale Donato Capece: "Non sono passate che poche settimane dalle giornate di follia nella casa circondariale di Piacenza che è la struttura detentiva della Dozza a finire al centro delle cronache, a testimoniare quanto sia incandescente la situazione penitenziaria emiliano-romagnola. Questi eventi, come più volte denunciato dal Sappe, destabilizzano l’ordine, la sicurezza e la serenità del personale operante nella casa circondariale. È indispensabile auspicare che i competenti uffici ministeriali dispongano l’immediato trasferimento fuori regione degli aggressori" ed è inoltre necessario "intervenire sulla carenza di organico, sulle aggressioni al personale di polizia, sull’adeguamento delle risorse contrattuali e la dotazione del taser e della tecnologia a supporto della sicurezza".

Proprio nei giorni scorsi, anche la Cisl aveva denunciato la situazione "al limite" del personale sanitario dentro la Dozza, e pure nell’istituto penale minorile del Pratello. I problemi legati principalmente al sovraffollamento, che da anni vessa la struttura, ma anche alla carenza di personale e di tutele nei loro confronti, spesso vittime di minacce, insulti o, come nel caso di ieri, aggressioni, erano emersi a maggior ragione dopo la visita di Radicali e Forza Italia alla Dozza, nei giorni scorsi, che avevano chiesto l’intervento del sindaco Lepore per fare fronte a "muri scrostati, muffa alle pareti, scarafaggi, un tetto da rifare da cui entra acqua e temperature insostenibili sia d’estate che d’inverno e che fanno da cornice a sovraffollamento, carenze igieniche e risse continue".

Federica Orlandi