Bologna, 27 settembre 2023 – Mentre continua la protesta in zona universitaria, dopo i primi accampamenti di lunedì al 33 di via Zamboni, le tende degli studenti sono comparse anche in stazione. Poi nel pomeriggio anche in piazza Scaravilli, in occasione dell’assemblea pubblica.
Al centro della "lotta condivisa", per usare le parole di alcuni di loro, ci sono il caro-affitti sotto le Torri, la difficoltà per i fuorisede di trovare un alloggio, oltre alle richieste nazionali di borse di studio e riduzione del caro-libri.
Per questo nella giornata di ieri un gruppo di studenti senza casa ha deciso di accamparsi in mezzo al viavai dei viaggiatori davanti alla stazione centrale per denunciare le fatiche del pendolarismo fra "prezzi dei treni esorbitanti" e "le corse per arrivare puntali a lezione".
"Siamo qui ancora una volta per denunciare la mancanza di case qui a Bologna e il caro-affitti – spiegano due studentesse in presidio –. Siamo qui per denunciare che viviamo una situazione insostenibile, proprio nella città universitaria per eccellenza. Non ce la facciamo più a prendere dei treni alle 6 del mattino per un’ora di lezione, perché veniamo da Modena, Ferrara o Padova o da ancora più lontano".
E infine, affondano, "siamo qui a denunciare che non ce la facciamo più a fare tre lavori insieme per pagare un affitto spropositato" e a "vivere in una quadrupla, una tripla e una doppia, in case tremende, con muffa sui muri e bagni scassati". Gli studenti, oltre alla protesta, vogliono anche conoscersi per mettere in rete le loro storie: è già nato un gruppo telegram che connette chi è a Bologna e chi non riesce a trasferirsi per i costi eccessivi.
E a proposito di costi, anche i gli ultimi numeri del mercato immobiliare riflettono una situazione di difficoltà più ampia del comparto, che non coinvolge solo il popolo studentesco. Se in Italia, secondo l’indagine Reopla, nel quarto trimestre del 2023 si stima la compravendita di circa 192.177 immobili – un calo dell’8 per cento rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente –, Bologna è la città italiana in cui questa flessione sarà più evidente. Secondo lo studio, infatti, sotto le Torri crolleranno maggiormente le compravendite immobiliari con un – 14 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (– 11 per cento a Milano e – 12 per centro a Roma).
re. cro.