Bologna, 1 maggio 2022 - La Bolognina sarà "il primo posto dove andrò appena guarito dal Covid". Il sindaco Matteo Lepore vuole rendersi conto "in prima persona" della situazione, dopo la doppia rapina ai danni di due donne di 85 e 96 anni che ha rialzato il livello di allarme sociale nella zona.
Chi vedrà, in Bolognina?
"Intendo incontrare personalmente commercianti, cittadini. E i famigliari delle persone scippate".
Residenti e commercianti sono preoccupati. Molti anche spaventati.
"Bisogna intervenire subito. Individuare e arrestare gli autori di quelli che sono crimini contro persone fragili. Sono convinto che l’impegno delle forze dell’ordine porterà presto a risultati".
Il questore Fusiello annuncia, da domani, l’invio di poliziotti di quartiere in Bolognina.
"Ringrazio il questore per questa scelta. Sappiamo che, per motivi di risorse, il progetto dei poliziotti di quartiere era stato ridimensionato".
Pensa che porterà risultati concreti?
"La presenza delle pattuglie, che agiranno su un’area ben determinata, sarà molto importante come presidio e ‘ascolto’ del territorio. Oltre che per svolgere eventuali indagini".
Quale può essere il ruolo del Comune?
"Ora che può tornare la piena socialità, che la città ricomincia a vivere, bisogna creare eventi e occasioni per ‘occupare’ gli spazi, non lasciarli in abbandono. Presto presenteremo il cartellone di ‘Bologna Estate’. C’è la necessità di riempire i vuoti".
Oltre alla cultura, quali azioni può mettere in campo l’amministrazione?
"C’è il progetto di riqualificazione della città. Penso per esempio all’illuminazione: con gli ultimi 15mila nuovi punti luce a led completeremo la rete delle 50mila lampade cittadine. O alle telecamere: abbiamo vinto un bando del governo da 500mila euro".
Oggi riuscirà a essere sul palco di piazza Maggiore, per la festa del Primo maggio?
"Spero in un tampone negativo. Ma interverrò comunque: se non dal vivo, in collegamento online. Ci tengo molto".
Di quali temi parlerà?
"Ci sono due temi chiave, che richiedono risposte urgenti dalla politica: lavoro e sanità. Su questo farò delle proposte".
Partiamo dal lavoro.
"Sento come urgenza la necessità di aumentare i salari. Bisogna mettere in campo leve fiscali perché le aziende siano incentivate".
Bonomi, presidente di Confindustria, frena.
"Dal 1990 a oggi, in Italia i salari sono diminuiti del 3%. Nel resto dei grandi Paesi europei sono cresciuti del 20-30%".
Che cosa propone?
"C’è bisogno di un nuovo patto, soprattutto qui, a Bologna e in Emilia-Romagna, di quelli che sappiamo fare noi. Con cui imprese, sindacati e istituzioni decidano l’aumento dei salari. Perché non può essere sempre chi lavora a pagare il prezzo delle crisi. C’è poi il tema delle riforme".
Può spiegare?
"Penso a un’ipotesi di riforma del mercato del lavoro che deve guardare necessariamente a sinistra. È un tema su cui la sinistra deve tornare a fare una battaglia importante".
Passiamo al secondo tema: la sanità.
"La sanità pubblica territoriale. È un’altra grande battaglia di cui la sinistra si deve riappropriare. Su questo tema c’è una novità".
Quale?
"Città metropolitana, Comune, Unibo, Regione e Aziende sanitarie hanno dato vita a un gruppo di lavoro speciale per l’integrazione e l’innovazione nell’organizzazione e nella gestione delle reti ospedaliere e della assistenza territoriale".
Tradotto?
"Va ridisegnato tutto il sistema socio sanitario territoriale. Certo, servono risorse. Come Comune, stiamo facendo il massimo. Ma se lo Stato non investe con fondi pubblici, la sanità territoriale crollerà anche in una regione forte come la nostra".