REDAZIONE BOLOGNA

La Perla, un altro rinvio: "Protocollo non pronto"

Tavolo al Mimit con il gruppo: "L’accordo ancora non è stato definito". I sindacati: "Serve un tavolo congiunto anche con il Ministero del Lavoro".

La Perla, un altro rinvio: "Protocollo non  pronto"

Tavolo al Mimit con il gruppo: "L’accordo ancora non è stato definito". I sindacati: "Serve un tavolo congiunto anche con il Ministero del Lavoro".

Fumata nera, ancora una volta, per le perline dopo l’incontro di ieri al Mimit alla presenza dei sindacati e di tutti i rappresentanti italiani e inglesi del gruppo La Perla. Durante la riunione a Roma, è stata comunicata la "non completa definizione del protocollo", pur precisando che i lavori "procedono celermente e che a breve potrebbero essere portati a sintesi", si legge in un comunicato congiunto di Stefania Pisani, Filctem Bologna, e Mariangela Occhiali, Uiltec regionale. Risultato: ci sarà un ulteriore incontro sul tema, ma non è ancora chiaro il quando. E Più passa il tempo, più i sindacati sono "preoccupati per il continuo dilatarsi delle tempistiche – spiega Pisani – di un atto che è il presupposto per poter procedere celermente all’alienazione del gruppo verso la vendita a un soggetto serio che garantisca la produzione a Bologna e tutti i livelli occupazionali".

L’esito della riunione non soddisfa i sindacati. "Indispensabile un tavolo congiunto tra Ministero del Lavoro e Mimit, per avere garanzie di piena copertura di ammortizzatori sociali per le circa 60 lavoratrici e lavoratori che ne vedono la scadenza al 31 dicembre – racconta Pisani –. A noi interessa anche la tenuta occupazionale, senza le competenze di retail e staff non esiste La Perla". Per Pisani questa è "una sensibilità che percepiscono a metà", riferendosi al Mimit. "In parte ci sentiamo ascoltati – continua –, ma sul come concretizzare il ‘post protocollo’, ad oggi, non parliamo la stessa lingua". Un altro punto sollevato da Filctem è la rivendicazione "di un tavolo comune dove discutere delle procedure e problematiche correlate alla complessità della vicenda". E "in assenza di novità in tempi ragionevoli dovremo assumere decisioni assieme alle lavoratrici e lavoratori rispetto alle azioni da intraprendere".

Giovanni Di Caprio