
Una delle manifestazioni delle lavoratrici della Perla, che da tempo chiedono soluzioni alla loro condizione in bilico
Brutte notizie dalla Camera per le lavoratrici del gruppo La Perla, almeno per le circa 50 dipendenti delle due società La Perla Management e La Perla Italia, ossia quelle attualmente in liquidazione. infatti, non ci sono più ammortizzatori sociali per loro. Lo ha confermato in aula la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello, rispondendo all’interrogazione al ministero del Lavoro presentata dal deputato bolognese del Pd, Andrea De Maria. "Per le aziende in cessazione di attività, quindi La Perla Management e La Perla Italia, al termine dei periodi di integrazione salariale non vi sono ulteriori misure di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro da poter riconoscere", è stata dunque la risposta della sottosegretaria.
Per le circa 43 lavoratrici di La Perla Management, la cassa integrazione per cessazione è terminata il 25 gennaio scorso, mentre le colleghe di La Perla Italia, la società cui fa capo le rete delle boutique, saranno ‘coperte’ ancora fino al 10 aprile. Diverso il discorso per le circa 170 dipendenti di La Perla Manifacturing, che essendo in amministrazione straordinaria "potrà continuare a fruire di cigs per la durata dell’attività dei commissari", ha confermato Castiello nella risposta a De Maria letta in aula ieri.
Risposta che non ha per nulla soddisfatto il parlamentare. "Ci sono più di 50 lavoratrici senza coperture. Quello che chiedo è che si trovi una modalità tecnica per coprire le lavoratrici in questa fase", ripete De Maria. L’azienda, infatti si trova in un passaggio delicato: al bando promosso dal ministero delle Imprese per raccogliere manifestazioni d’interesse da parte di imprese che vorrebbero rilevare il gruppo di corsetteria di lusso, il cui termine era scaduto dopo una prima proroga di un paio di settimane lo scorso 21 febbraio ed è stato poi nuovamente prorogato, ha risposto circa una ventina di investitori.
Dunque, si avvicina l’ingresso di una nuova proprietà, che – è la speranza dei sindacati –, si impegni nel rilancio del gruppo, anche se potrebbero volerci diversi mesi. Gruppo che, come ricordato anche ieri mattina da De Maria, deve la sua fama proprio all’alta professionalità delle maestranze. Un know how appunto "fondamentale per portare a buon fine il percorso in atto", avverte il deputato dem De Maria.
Lo scorso 6 febbraio, le lavoratrici avevano dato vita a un sit-in proprio per chiedere che il governo trovasse una soluzione per gli ammortizzatori in scadenza. Al presidio si erano presentati anche il sindaco Matteo Lepore e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.