CHIARA CARAVELLI
Cronaca

La nuova ’truffa del piccione’: "La ladra ha finto di pulirmi"

Una signora è stata raggirata da una donna che le ha detto che aveva del guano sulla spalla. "Si è offerta di aiutarmi con un fazzoletto per togliere lo sporco, poi mi ha sottratto la collanina"

La nuova ’truffa del piccione’: "La ladra ha finto di pulirmi"

La signora ha presentato denuncia al commissariato di polizia

Bologna, 7 ottobre 2024 – L’ennesima truffa ’sbarca’ a Bologna, stavolta con la quantomeno curiosa tecnica del finto ‘guano di piccione’. La vittima è Vanda Soverini, settantanovenne bolognese che abita in zona Saragozza. "Era sabato scorso – racconta la signora – intorno alle 11.30 di mattina. Ero uscita di casa per buttare la spazzatura e avevo le mani piene di buste, due nella destra e due nella sinistra. Appena ho svoltato in via Turati, ho sentito qualcosa sulla testa, ho pensato subito che fossero feci di un uccello. Poco dopo ho udito da dietro una voce femminile che mi chiamava, confermandomi quanto avevo immaginato: una signora mi ha detto infatti che un uccello mi aveva sporcato il cappotto e che mi avrebbe aiutato lei, pulendomi con un fazzoletto il punto che altrimenti, da sola, non sarei riuscita a raggiungere. Mi sono lasciata aiutare. Non pensavo assolutamente di essere vittima di una truffa".

La signora Vanda, dopo aver buttato la spazzatura, è poi tornata a casa per cambiarsi e pulirsi.

"Sentivo addosso – spiega – un odore strano, come di aceto. Sulla giacca c’erano diverse macchie giallognole, quasi ocra (che si è scoperto dopo essere senape, ndr). Non riuscivo a capire cosa fosse di preciso. Solo alla sera, prima di andare a letto, mi sono accorta di non avere più al collo la catenina d’oro che portavo sempre. Me l’aveva regalata mia mamma quando ero giovane. Ora sono dispiaciuta non tanto per l’oggetto in sé, che comunque avrà un valore di qualche centinaio di euro, quanto per il valore affettivo che aveva".

Martedì scorso, la settantanovenne è andata in commissariato per sporgere denuncia, "non tanto per ritrovare la catenina perché so che ormai non la riavrò più indietro, ma per cercare di aiutare, con la mia esperienza, altre persone, mettendole in guardia se si ritrovano in situazioni simili alla mia".

Quella del ‘finto guano di uccello’ è solo una delle tante tecniche messe in atto dai truffatori per colpire le loro vittime.

"Non mi sono accorta di niente – conclude la signora –, anzi prima di andare via ho anche ringraziato la sconosciuta, perché era stata gentile e pensavo volesse davvero aiutarmi. Quando ero uscita di casa, avevo visto una donna all’angolo della strada che stava guardando il cellulare e poco lontano un uomo che sembrava stesse cercando un indirizzo. Me lo ricordo perché in quella zona, di sabato mattina, non gira mai tanta gente. Il mio errore è stato forse quello di non essermi fatta venire un dubbio, ma credevo volesse solo darmi una mano e ho lasciato che mi pulisse con una certa tranquillità. Non ho nemmeno pensato di lasciare le buste per terra, è successo tutto nel giro di qualche minuto".