
Una coppia di senzatetto in viale Pietramellara, davanti alla stazione di Bologna
Bologna, 31 marzo 2025 – Non è difficile vedere qualcuno che dorme per strada camminando in centro, anzi. Sotto un portico, in un androne di una casa, vicino a una chiesa o all’interno di un parco pubblico. Ma quanti sono i senza fissa dimora a Bologna? Se si cerca in rete salta subito all’occhio il numero 1.005, statistica che che sembra congrua, nel complesso, anche secondo Piazza Grande e incrociando diverse fonti. Giusto per avere un termine di paragone, a Roma, quelli che non hanno un tetto sotto cui dormire sono 7.827, in Emilia Romagna invece 4.394.
Ci vuole davvero poco per rendersi conto che la situazione di chi spesso, o sempre, dorme per strada è più ampia di quello che si crede. Un fenomeno, purtroppo, in aumento, dovuto pure alla condizione di crisi economica e familiare che ha un peso più rilevante di quello che si immagina. Dai Giardini Margherita, dove alle 9,30 c’è qualcuno che dorme ancora sopra un misero cartone, coperto solo da qualche straccio, proprio a fianco della giostra per i bambini, fino a piazza Minghetti, dove ci sono tre persone sulle panchine al cospetto della statua con ancora i sacchi a pelo e le coperte da ripiegare. Passando da porta Castiglione: da anni diverse persone dormono sotto il portico della Chiesa di Santa Maria della Misericordia per poi, durante il giorno, spostarsi di qualche metro davanti al Carrefour per trascorrere la giornata a bere alcol a buon mercato e a chiedere un obolo a chi parcheggia nei dintorni.
Una situazione ormai cristalizzata di degrado per il dispiacere e i tanti disagi soprattutto dei residenti della zona. Anche in via Tagliapietra ci sono alcuni senza fissa dimora che l’hanno scelta come casa, così come sotto il suggestivo porticato di piazza Santo Stefano c’è, oltre a chi chiede l’elemosina, anche chi ci resta poi per passare la notte al riparo dello storico portico. Proseguendo la camminata in via Pietramellara, proprio di fronte alla stazione dei treni, ci sono persone che si accampano per la notte, così come in via Indipendenza, a solo pochi metri dall’ingresso del teatro Arena del Sole. Oppure in via Marconi, nelle vicinanze del supermercato Pam. Molti sono italiani, come conferma il Comune, attento alle tematiche dell’integrazione e del welfare. "Negli ultimi sei mesi sono state contattate in strada dal servizio appositamente dedicato 580 persone e 781 hanno contattato invece il centralino per avere un orientamento ai servizi – spiegano da Palazzo d’Accursio –. Si osserva un leggero aumento della presenza delle persone in strada e si evince un cambiamento del bisogno. Le persone si spostano a Bologna da varie località d’Italia per cercare lavoro, perché hanno perso l’alloggio o in attesa di accedere ai progetti dedicati ai richiedenti asilo, in quanto si sono aggravate le condizioni di fragilità già preesistenti". Questi bisogni, sottolinea ancora il Comune, si aggiungono alla condizione di chi è senza dimora e da anni vive già sul nostro territorio e che ha pure problematiche relative all’uso di sostanze stupefacenti o difficoltà di natura psichica.
Camminando ancora davanti alla Basilica di San Petronio, in piazza Maggiore, sotto al Voltone, c’è sempre un gruppo numeroso di clochard, donne e uomini, dai 25 ai 60 anni, prevalentemente dell’Est Europa. Alcuni con grossi cani al seguito, con la bottiglia sempre in mano e una faccia che non ispira grande fiducia. Non un bel biglietto da visita per i tanti turisti che frequentano ogni giorno la piazza più importante della nostra città.