In principio l’obiettivo era uno: garantire alle imprese socie i migliori contratti possibili per l’energia a seguito delle liberalizzazioni. Ma da quel 1999 di tempo ne è trascorso e CEE (Consorzio esperienza energia) ha varcato da tempo i confini della mission d’origine, trasformandosi in un punto di riferimento per servizi di energy management a tutto tondo. Oggi il consorzio conta 250 soci industriali (tra i quali Ima, Coesia, Lamborghini e Coop Alleanza 3.0), circa un migliaio di clienti prevalentemente in Emilia e un fatturato di 3 milioni di euro nel 2024, in crescita costante ogni anno (+15%). L’ultimo step di questo percorso di crescita è stato creare un brand – Enerhub – dedicato solo alla mobilità sostenibile delle imprese che, di recente, ha messo in piedi un progetto con Aeroporto di Bologna: qui l’obiettivo è accelerare la transizione verso l’elettrificazione di tutti i mezzi speciali utilizzati nello scalo, grazie a nuovi standard tecnologici.
Federico Rivelli, E-Mobility Project Manager di Enerhub, di cosa vi occupate?
"Di accompagnare le imprese nella transizione energetica, costruendo progetti su misura che prendono in considerazione anche le flotte aziendali ma non solo. All’iniziale attività di scouting tipica di CEE sui contratti affianchiamo ad esempio la creazione delle infrastrutture di cui devono dotarsi le aziende, con attrezzature di ricarica, una gestione da remoto delle colonnine di ricarica dei mezzi, un’app dedicata per i pagamenti. E ci occupiamo dei cosiddetti certificati verdi per le imprese".
I vostri clienti sono grandi imprese?
"Abbiamo clienti di ogni tipo, in alcune l’utilizzo della mobilità elettrica è una prerogativa della direzione ma ce ne sono molte che prevedono infrastrutture di ricarica, ad esempio, per i dipendenti nell’ambito del welfare aziendale",
Qual è il progetto che vi ha coinvolto con il gestore del Marconi?
"Aeroporto di Bologna è un socio di CEE e da tempo si impegna a rendere sostenibile la struttura. Si tratta di una sfida d’alto livello perché i veicoli di cui si parla non sono mezzi tradizionali ma speciali, nella fattispecie tutti quelli che vediamo girare sulle piste. Fino ad oggi non c’era unitarietà nella tipologia di prese di ricarica, ma noi siamo riusciti a convertire la tecnologia standard (le stazioni di ricarica con prese tipo 2) già in uso per la ricarica delle auto elettriche anche per la ricarica dei mezzi speciali".
Ora cosa può fare l’Aeroporto?
"Ora è dotato di un’infrastruttura, con anche una stazione di ricarica fast per gli autobus passeggeri, che consente loro di sotituire l’intero parco circolante con mezzi elettrici. Ad oggi Enerhub gestisce, in regione, circa 450 punti di ricarica e vogliamo arrivare al migliaio entro il 2025".