REDAZIONE BOLOGNA

La messa per i defunti . L’abbraccio di Zuppi a Fabio, Lorenzo e Simone

Il cardinale ieri nell’omelia ha ricordato la vittima dell’ultima alluvione e i ragazzi morti nell’esplosione della Toyota. "Ci stringiamo alle famiglie".

Il cardinale ieri nell’omelia ha ricordato la vittima dell’ultima alluvione e i ragazzi morti nell’esplosione della Toyota. "Ci stringiamo alle famiglie".

Il cardinale ieri nell’omelia ha ricordato la vittima dell’ultima alluvione e i ragazzi morti nell’esplosione della Toyota. "Ci stringiamo alle famiglie".

La recente scomparsa di Simone Farinelli a causa dell’alluvione e quelle di Fabio Tosi e Lorenzo Cubello, deceduti per l’esplosione avvenuta alla Toyota Handling di Borgo Panigale, interrogano la tutta città sul senso della vita. Alla domanda non si sottrae il cardinale Matteo Zuppi che nel giorno in cui la chiesa commemora i defunti ha dedicato un pensiero particolare alle tre vittime. "Viviamo con la pretesa di evitare il male – ha spiegato l’arcivescovo –, ci giriamo dall’altra parte e facciamo finta che non ci sia. In realtà il male si presenta sempre e anche per questo dobbiamo imparare ad affrontarlo insieme per combattere le sue manifestazioni ordinarie: la malattia, la debolezza, la solitudine, la violenza, la guerra e la divisione. La fragilità fa parte della vita perché tutte le cose umane finiscono, mentre la vita non si ferma ma si trasforma. In una società come la nostra segnata dal consumo non riusciamo ad accettare la fine della possibilità e così poco sappiamo guardare al nostro futuro".

Nella dottrina cristiana Dio si è fatto uomo attraverso il figlio Gesù che si manifesta nei più deboli. La fragilità diventa potenza attraverso l’amore, una grammatica che l’uomo fatica a capire. "Quando vediamo un mondo che uccide i bambini, un mondo che arma le menti e le mani, pieno di quella banalità terribile del male che spegne la vita a un ragazzo di 16 anni. Quando ci confrontiamo con quelle inutili stragi che sono le guerre; quando ci confrontiamo con quella forza terribile che trascina via la vita, e per questo oggi ricordiamo Simone; quando tutto cambia in pochi secondi e il cielo ci crolla addosso, come è successo a Fabio e Lorenzo, capiamo quale impegno il Signore chiede a noi per sconfiggere il male e Gesù, affidandoci il suo amore, ci fornisce il mezzo per vincere questa battaglia". Zuppi ha poi concluso con un ragionamento ripreso dal teologo Romano Guardini. "Dio è vita e tutto diventa senza fine quando viene amato. La morte di Cristo ha reso la morte non più la fine, ma il passaggio alla eterna vita dell’uomo. Gesù non è un rimedio contro la morte, altrimenti sarebbe un sortilegio, né offre un’etica della morte, ma la rende l’inizio di un cammino dove l’amore non evita, ma affronta il male spegnendo l’odio. Per questo ci stringiamo attorno ai famigliari delle vittime sapendo che la solidarietà è una delle forze più tangibili dell’amore". Nella chiesa di San Girolamo della Certosa, dove tradizionalmente si svolge questa funzione, erano presenti Andrea, il fratello di Simone Farinelli, e i suoi nonni.

Massimo Selleri