GIANLUCA SEPE
Cronaca

La marea rossoblù a Lisbona. Sciarpe, bandiere e cori: "Essere qui è già un sogno"

Dalla Bassa all’Appennino, centinaia i tifosi che hanno affollato il centro della capitale "Anche noi tra le grandi. Le notti europee sono un’emozione unica, al di là del risultato" .

La marea rossoblù a Lisbona. Sciarpe, bandiere e cori: "Essere qui è già un sogno"

Dalla Bassa all’Appennino, centinaia i tifosi che hanno affollato il centro della capitale "Anche noi tra le grandi. Le notti europee sono un’emozione unica, al di là del risultato" .

La marea rossoblù ha invaso anche Lisbona. Una marea calma, un po’ come scorre la vita lungo le rive del Tago, nella Lisbona che i tifosi del Bologna hanno visitato per la prima delle due trasferte in programma con la Champions League. Perché, anche se il percorso nella coppa dalle grandi orecchie si è fatto in salita, l’entusiasmo di chi segue la squadra anche lontano dalle mura del Dall’Ara non è stato minimamente scalfito. E sono molto i super tifosi che non hanno voluto perdere nemmeno questo viaggio in terra lusitana. Placa do Comercio ha cominciato ad animarsi intorno alle 16, qui il Meeting Point per i tifosi ospiti da cui prendere la metro verso il Da Luz. Con un unico obiettivo: "cercare un po’ di quella luce che è mancata fino ad ora nelle notti europee del Bologna".

I tifosi sono arrivati a piccoli gruppetti, sciarpe al collo o alla cintura, cappellini, bandiere e il sorriso di chi continua a vivere un sogno che decisamente non vuole finisca il prossimo 29 gennaio, proprio qui a Lisbona. Ci sono i club, un po’ da ovunque: da Calderara a San Giorgio di Piano con il The Good 40016 ma anche da Volta Reno da dove arrivano ragazze e ragazzi del Gruppo Lajos Detari, con una piccola rappresentanza che non ha voluto mancare in Portogallo e i restanti a fare il tifo al pub Sirius, punto di ritrovo per le partite del Bologna.

Non mancano i fedelissimi di San Matteo della Decima, che, pur non avendo più il club che negli anni di Manfredi li aveva portati un po’ ovunque, ci tengono sempre a ricordare da dove tutto è iniziato, senza rinunciare alla fede rossoblù.

Ci sono gli amici di una vita, che non hanno rinunciato a seguire il Bologna contro il Benfica e per farlo hanno fatto un "pressing sistematico sulle piattaforme di acquisto dei biglietti per non rimanere senza e poter essere presenti in terra lusitana". Ferie prese e un giro in città prima di scaldare le ugole per sostenere i ragazzi di Italiano. Non mancano nemmeno le coppie, perché se la passione per il Bologna è qualcosa di unico, viverlo con chi si ama ha un gusto decisamente diverso. Alcuni ricordano "le grandi trasferte in giro per l’Europa degli anni Novanta", altri invece sono alla prima esperienza fuori dai confini italiani e gli occhi brillano mentre si rendono conto di come "il destino del Bologna sia cambiato dagli anni di sofferenza a quelli in cui ci si siede sotto le stelle tra le grandi".

Passa il tempo e la piazza si riempie sempre di più di quella marea rossoblù che non vede l’ora di vivere un’altra notte di Champions League. La vita di Lisbona scorre attorno e intanto il serpentone dei tifosi inizia a scendere verso la metropolitana che li porterà al Da Luz: man mano che scendono le scale, i tifosi iniziano a cantare e intonare gli inni del Bologna pronti per un’altra sfida. Perché, al di là del risultato, è sempre festa rossoblù.