Stupita dalle affermazioni di Rosanna Zecchi. "Forse è stanca di far parte dell’associazione delle vittime della Uno Bianca?". Ma piena di speranza per l’inaugurazione della nuova caserma al Pilastro. Anna Maria Stefanini, mamma del carabiniere Otello, ucciso al Pilastro il 4 gennaio 1991, è ancora emozionata per la giornata di sabato che le la lasciato "il cuore affranto", per il ricordo straziante, ma anche sensazioni di tutt’altro segno: "La caserma sarà un nuovo presidio di legalità per quel quartiere – afferma – dove abitano tante persone perbene che ci sono state vicine in tanti tragici momenti. Ieri (il 4 gennaio, ndr), quando ho visitato insieme a carabinieri le stanze della caserma, pensavo a Otello e a quanto era felice di lavorare per l’Arma insieme ai suoi colleghi".
Vive la memoria quasi come una missione. Lo ha ribadito dal pulpito di Santa Caterina durante la commemorazione chiedendo di andare avanti: "Venite così in tanti a ricordarli, anche quando non ci sarò più". E spiega il senso del ricordo: "La mia speranza è che il sacrificio dei tre carabinieri sia da esempio per tutti, soprattutto per i giovani carabinieri che lavoreranno in questa nuova caserma, affinché la giustizia, che viaggia sempre di pari passo con la verità, trionfi sempre. E soprattutto sulla ricerca della verità che questa commemorazione, mi ha dato grandi speranze, un interesse sentito anche dal Cardinal Zuppi, dal sindaco, dai tanti rappresentanti istituzionali e dal Presidente dell’associazione Vittime della Uno Bianca, Capolungo". E proprio per questo le parole di Zecchi che ha definito la possibilità di un’inchiesta bis "un supplizio", l’hanno colpita: "Ho appreso con grande stupore, delle dichiarazioni i della signora Zecchi quando afferma che tentare di cercare la verità sia un supplizio per lei e altri associati. Probabilmente è stanca di far parte dell’associazione vittime? Dimentica che l’associazione ha, quale scopo fondamentale la ricerca della verità. E pensare che , recentemente, ha ricevuto la Turrita d’Argento dal Comune proprio per la ricerca della verità e della giustizia". Il figlio – e fratello di Otello –, Alessandro Stefanini ha la stessa determinazione: "La giustizia – afferma – non riguarda solo i famigliari delle vittime, ma tutti".