La Madonna di Vicolo Bolognetti, affresco del Trecento danneggiato dal tempo, viene restaurata grazie alla Fondazione Isora Marmocchi Pesci. L'opera, miracolosamente risparmiata durante la guerra, torna a splendere come simbolo di speranza e devozione per la comunità locale.
È lì dalla seconda metà del Trecento, solitaria e un po’ appartata, raccolta in una semplice cornice di sasso chiaro. La Madonnina di Vicolo Bolognetti, nei giorni della guerra, ascoltava le suppliche e il rosario, e in tanti alzavano lo sguardo verso la sua bella immagine sulla parete di fronte al numero 9, per allungare i tempi di una speranza o in cerca di un conforto. Devozione, racconti e ricordi sbiaditi dall’andare dei secoli. Come i tratti dell’affresco, lentamente devastati dalle intemperie e dall’incuria. "Vederla ridotta così per me era ogni volta una profonda ferita nell’anima, e allora ho pensato di fare qualcosa", dice il dottor Carlo Marmocchi, presidente della ‘Fondazione Isora Marmocchi Pesci’, che ha finanziato i lavori di recupero.
A occuparsi della ricostruzione del volto della Madonna e di quello del suo Bambino è stata Carlotta Scardovi, maggiore esperta del settore, titolare di un curriculum che mette in fila centinaia di interventi su dipinti e altre opere importanti.
"Con l’autorizzazione dei proprietari dello stabile abbiamo messo a punto l’impalcatura perché il lavoro proseguisse nel migliore dei modi. In tempi brevi questo bel dipinto eseguito da Pietro di Giovanni Lianori, verrà protetto da un cristallo", spiegano il dottor Marmocchi e Antonio Bagnoli, vice presidente della Fondazione Isora Marmocchi Pesci, al secondo intervento di recupero dopo la ricostruzione di una statua lungo il Navile .
La Madonna di Vicolo Bolognetti si presenta, adesso, bella come nel gennaio del ’44, quando una bomba cadde nella cantina del palazzo di fronte all’affresco, dove si erano rifugiati gli abitanti. L’ordigno miracolosamente non esplose, e allora la gente si riunì per lunghi mesi sotto l’immagine sacra, e il brusio del rosario, al tramonto, si allungò nella strada e si perse ogni volta lieve oltre l’angolo più lontano.