Entrando nel monolocale di via Orfeo, in pieno centro a Bologna, sembra di rivivere la scena cult del mini-appartamento di Renato Pozzetto alias Artemio ne Il ragazzo di campagna. Questa volta, però, non si tratta di un film. E nemmeno dell’avveniristica Milano. Siamo sotto le Due Torri dove, come nel capoluogo lombardo, gli affitti sono alle stelle. A balzare agli onori delle cronache è stato l’annuncio di un monolocale di otto metri quadri in affitto a 600 euro mensili, dove tutto è un optional, visto che l’unica finestra pare quella di un garage. Certo, un caso limite, ma nella giungla degli affitti (per studenti e non) bolognesi, gli annunci ’pazzi’, purtroppo, si sprecano. Una situazione preoccupante che ha fatto intervenire via social anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini: "Grazie al decreto salva-casa abbiamo tagliato la burocrazia, liberando tanti spazi per ricavare appartamenti di piccole dimensioni, ma che non possono scendere sotto i 20 metri quadri. Ci sono criteri stringenti (a partire da aerazione e illuminazione) per renderli abitabili!". Da qui, insiste il leghista, "situazioni come quelle che emergono dalle cronache di questi giorni sono illegali e al limite del disumano. Non rimarranno impunite: chi pensa di poter affittare micro-spazi in barba alle regole e al buonsenso, verrà punito severamente". E mentre sul web c’è chi attacca il ministro per aver sdoganato i micro-monolocali di 20 metri quadri (prima il limite era 28), da Bologna, la vicesindaca con delega alla Casa, Emily Clancy promette rigore.
"Basta speculazioni sulla pelle di chi vive la crisi abitativa. Il nostro obiettivo è tutelare la dignità delle persone", visto che "8 metri quadrati non possono essere considerati abitabili secondo i criteri minimi, nemmeno come camera singola". L’invito ai cittadini, quindi, è "denunciare e segnalare questi casi, così da individuare l’immobile e predisporre un controllo, come facciamo ogni volta che emergono situazioni simili". La Fiaip, Federazione italiana agenti immobiliari professionali di Bologna, con il presidente Massimiliano Bonini, specifica "l’importanza di un codice deontologico", per questo "si deve rifiutare di lavorare su immobili improponibili". Il tema, si sa, è già caldo in tutte le grandi città, con canoni medi per un monolocale a Bologna che schizzano a 1.388 euro contro i 1.311 di Milano che mantiene il primato sulle stanze singole a 1.201 euro (fonte Maiora Solutions). Da qui, visto l’avvicinarsi delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, la questione è finita pure sul tavolo dei candidati.
Michele de Pascale (centrosinistra) punge Salvini: "Sull’abitare manca una strategia nazionale, ma siamo pronti a fare il possibile a livello regionale, in sinergia con Bologna e gli altri Comuni". Per Elena Ugolini (centrodestra) "più che di caro-affitti si parli di emergenza abitativa. E questo problema non si risolve facendo un’ideologica lotta agli affitti brevi. Si deve ragionare su nuovi modelli di città".