di Rosalba Carbutti
La National Philharmonic of Russia, l’orchestra filo-governativa fondata nel 2003 sotto impulso di Vladimir Putin, avrebbe dovuto suonare al Teatro Comunale il 25 aprile, il giorno della Liberazione. Ieri la notizia che l’evento non si farà più, a seguito dell’annullamento della tournée in Italia da parte degli artisti russi, come fa sapere la presidenza della Fondazione del teatro. La comunicazione arriva dopo che il vicepresidente Andrea Graziosi aveva reso noto al Carlino di aver inviato una e-mail a tutto il Consiglio d’indirizzo del teatro, chiedendo, insieme ad altri consiglieri, "l’annullamento immediato dell’evento" e una presa di distanza.
Tutto questo mentre la direttrice musicale del Comunale, l’ucraina Oksana Lyniv, era dal presidente della Repubblica Mattarella a parlare di pace.
Fonti del teatro, contattate martedì, non avevano dato notizia di alcun annullamento. E, ieri, in effetti, fino al primo pomeriggio sul sito del Comunale l’appuntamento con la Filarmonica e il direttore Vladimir Spivakov era ancora presente nel calendario, sebbene la possibilità di acquistare i biglietti ieri mattina non era disponibile.
A spiegare come sono andati i fatti è la presidenza della Fondazione, guidata dal sindaco Matteo Lepore: "La tournée è stata già annullata dagli stessi organizzatori da circa una settimana e non sussistono, quindi, presupposti per alcuna iniziativa da parte del Teatro Comunale o di una eventuale presa di posizione nel merito. Le vendite dei biglietti di quel concerto, come già comunicato ai membri del Consiglio di indirizzo, sono state sospese, in attesa di valutare la possibilità di mantenere l’evento, evidentemente cambiando gli esecutori, nel rispetto della linea che il Teatro ha già tracciato in questi giorni assieme alla propria direttrice musicale Lyniv, che è di forte sostegno ai principi di libertà e di democrazia".
Una linea – quella di Lepore – sostenuta dal sovrintendente Fulvio Macciardi. La questione, però, resta spinosa. In primis, per il precedente della star Valery Gergiev, direttore d’orchestra di fama mondiale e amico personale di Putin, che vista la mancata presa di distanza dallo zar russo, ha avuto il benservito dal sindaco Beppe Sala e non suonerà alla Scala come previsto. Una situazione che, però, fanno sapere fonti vicine al Comunale, è diversa, visto che Spivakov è stato tra i primi artisti russi a firmare una dichiarazione contro la guerra.
Resta, però, un interrogativo: se la tournée è stata cancellata una settimana fa dalla National Philarmonic of Russia, perché sul loro sito compaiono ancora le date delle tappe italiane Bologna, Roma (27 aprile) e Firenze (28 aprile)? A onor del vero, anche sul sito di Santa Cecilia a Roma e su quello del Maggio musicale fiorentino gli eventi non sono stati cancellati.
La spiegazione? Visto il conflitto, era ovvio che l’orchestra russa non si sarebbe potuta spostare. Da qui, non era necessario darne comunicazione ufficiale, il ragionamento che si faceva ieri negli ambienti vicini al Teatro. Resta, però, la ricostruzione del vicepresidente Graziosi: "Il 3 marzo, data di convocazione del Consiglio d’indirizzo, posi io la questione sull’opportunità che l’orchestra russa, vicina a Putin, venisse a suonare al Comunale. Ovviamente so benissimo che si tratta di musicisti straordinari, ma non è questo il punto. Mi è stato risposto che era necessario prendere tempo, mentre per me la questione andava risolta con urgenza, visto il momento delicato...". Da quello che trapela, però, si è preferito attendere qualche giorno per cercare di non annulllare l’evento, ma di sostituirlo. Ieri pomeriggio, alla data del 25 aprile sul sito del Comunale, non compariva alcun concerto.