La fase due ormai inizia per tutte le attività economiche. Ma se un milione di persone in Emilia-Romagna torna a lavorare, resta un grande punto interrogativo sulla gestione dei bambini, visto che per la riapertura di asili e scuole si dovrà attendere la fase tre a settembre.
Che fare? I genitori sono in subbuglio e sui social crescono commenti e malumori: "Chi ci pensa ai nostri figli?".
A dare una schiarita, in mezzo alla nebbia dei mesi che verranno, è Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, in una videochat su Facebook con Filippo Diaco, presidente delle Acli di Bologna, che da settimane (già prima della riapertura dei parchi) chiedeva a gran voce di sviluppare servizi educativi alternativi alla scuola. Vedi alla voce centri estivi.
E, proprio su questo tema, Bonaccini ieri ha anticipato una data: "Mi auguro che tra fine maggio e inizio giugno si possa iniziare. Intanto auspico che presto i bambini possano tornare a giocare nei parchi". Il governatore emiliano, presidente della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato di aver consegnato al governo le linee guida (concordate coi Comuni ed esperti) per i centri estivi che verranno.
In primis, la fase due per i bambini sarà a piccolissimi gruppi e per diverse fasce di età. Regole ferree anche per gli operatori e gli educatori (a cui verrà garantita opportuna formazione anti-contagi) che saranno gli stessi per tutta la durata dei centri estivi. Lo stesso varrà per i gruppi di bambini che non si ’mischieranno’ con altri.
Incalzato dalle domande social, Bonaccini spiega anche i luoghi privilegiati per i centri estivi: "Saranno soprattutto all’aperto, garantendo ovviamente zone d’ombra e servizi. Stiamo pensando agli spazi di scuole e materne, centri culturali, sportivi, fattorie didattiche, oratori, parrocchie". Il senso, insomma, sarà ricominciare da dove già c’erano le opportunità di socialità.
Sebbene sia iniziata la fase due, si prevederanno diverse modalità di controlli come gli ingressi scaglionati, una costante igienizzazione delle mani, una verifica all’esterno in presenza di eventuali sintomi sospetti. Verrà fatta attenzione anche ai materiali di gioco: "Ogni gruppo utilizzerà i suoi e non ci saranno scambi", spiega Bonaccini.
Il nodo, viste tutte le precauzioni del caso, e la differenziazione dei gruppi, saranno i costi. Che, presumibilmente, aumenteranno. Da qui, la necessità di risorse per evitare che i rincari gravino sulle famiglie, già in difficoltà a causa crisi da Covid-19.
Il decreto Rilancio prevede un raddoppio del bonus babysitter a 1.200 euro (2.000 per sanitari e forze dell’ordine) che si potrà usare anche per pagare i centri
estivi. Le famiglie con redditi fino a 36mila euro avranno anche una ulteriore detrazione di 300 euro. Infine, il finanziamento straordinario con 150 milioni per centri estivi e attività educative nel piano infanzia.
Non mancheranno, poi, sostegni per i disabili. "La Regione ha già un fondo per la non autosufficienza di 480 milioni, due terzi per le persone anziani, un terzo per persone con disabilità in generale", spiega il governatore.
Infine, lo sport. Nel mettere al centro – dopo l’emergenza – l’importanza della socialità, Bonaccini conferma l’idea di voucher (in base alla dichiarazione Isee) per le famiglie da utilizzare per iscrivere i figli a qualche attività sportiva.