NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

La Dozza scoppia. Detenuto ingestibile e un altro suicidio sventato dagli agenti

Difficile contenere un diciottenne tunisino, appena arrivato. Impossibile anche accompagnarlo in tribunale per la convalida. Salvata di nuovo dalla penitenziaria una quarantacinquenne romena.

La Dozza scoppia. Detenuto ingestibile e un altro suicidio sventato dagli agenti

La polizia penitenziaria sta faticando a gestire le intemperanze del detenuto

Bologna, 17 agosto 2024 – La vita alla Dozza è al limite. Sia per chi vi è detenuto, sia per chi vi lavora. In più, da mercoledì, gli agenti della penitenziaria stanno faticando a contenere la violenza del diciottenne arrestato nella notte precedente dalla polizia, per aver pestato a sangue un anziano in via Indipendenza, nel tentativo di rubargli l’auto. Portato in carcere, il ragazzo ha danneggiato la cella, tentato di aggredire i poliziotti, sputato loro addosso e non ha smesso un attimo di gridare. Completamente fuori di sè, probabilmente a causa dell’assunzione di coca, crack o di qualche sostanza sintetica, è stato un problema anche trovargli una collocazione, nel dubbio che potesse far male agli altri detenuti. Giovedì mattina è stato anche portato all’ospedale: è stato necessario sedarlo perché assolutamente violento anche con il personale del Maggiore. Impossibile da contenere, pericolosissimo, il diciottenne ieri doveva comparire davanti al gip per la convalida dell’arresto. Il giudice è stato accompagnato alla Dozza per l’udienza, perché risultava impossibile trasportare in tribunale il diciottenne. In serata, il ragazzo ha ripreso a distruggere la sua cella.

Una situazione critica da gestire per il personale della penitenziaria, che si unisce alle gravissime carenze ormai organiche alla Dozza. Dove il giorno di Ferragosto, tra l’altro, gli agenti sono di nuovo intervenuti in soccorso della stessa detenuta che pochi giorni fa aveva tentato il suicidio. La donna, una romena di 45 anni che lo scorso 8 agosto aveva provato a impiccarsi, ha infatti tentato di nuovo di farsi del male, ma la tempestività degli agenti ha scongiurato ancora una volta il peggio.

In questo contesto più che complesso ieri è avvenuta la visita del segretario nazionale dei Radicali, Matteo Hallissey. Che, dopo aver testato con mano il "sovraffollamento folle: su 500 posti, si contano oltre 850 persone, il 160%", parla di "situazione insostenibile, disumana". Per cui partirà, da parte dei Radicali, l’ennesima denuncia contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per "tortura". "Oltre 100 sono i detenuti ancora in attesa di giudizio – continua Hallissey – moltissimi sono stranieri e ben due terzi dei detenuti potrebbero avere misure alternative ma non le ricevono, perché spesso sono stranieri e non hanno un domicilio in cui andare". Presente alla visita anche Alessio Zini, portavoce di Più Europa. "Il 30% dei detenuti è dentro per reati connessi alla tossicodipendenza – rileva a sua volta –, probabilmente il carcere non è la soluzione migliore per loro. Sarebbe utile invece istituire percorsi in comunità o in strutture alternative alla detenzione. E’ necessario ricordare che priviamo i detenuti della libertà, ma non dobbiamo privarli della dignità". Quella alla Dozza, ribadiscono i Radicali, è una "situazione folle, aggravata ancora di più dal caldo, con oltre 40 gradi nelle celle. Non ci sono neanche i ventilatori – riferisce Hallissey – se non in pochissime celle". E le attività ricreative "sono sospese per l’estate". Per tutti questi motivi, annuncia il leader radicale, "abbiamo deciso ancora una volta di denunciare il ministro Nordio".