La paura era di perderla. La certezza è che della Davis, invece del girone di qualificazione, Bologna nel 2025 ospiterà addirittura le Finali. La notizia è diventata ufficiale ieri pomeriggio: dal 18 al 23 novembre 2025 la nostra città sarà il teatro delle Final 8 del torneo di tennis per Nazionali che l’Italia di Sinner, Berrettini, Musetti e Volandri ha conquistato poche settimane fa a Malaga per il secondo anno consecutivo.
Il trasloco della fase finale della competizione sotto le Due Torri – la prima in territorio nazionale dal 1998, quando la sfortunata finale Italia-Svezia si giocò a Milano – arriva infatti in un momento magico per il tennis tricolore, mai così in alto come negli ultimi due anni grazie ai trionfi Slam di Jannik Sinner, al bronzo olimpico di Lorenzo Musetti al successo delle ragazze nella Billie Jean King Cup e, appunto, alla conquista della Davis l’anno scorso (dopo 46 anni di digiuno), bissata dal successo di quest’anno in finale contro l’Olanda. La buona notizia, per gli appassionati bolognesi e non solo, è che la nazionale capitanata da Volandri è già qualificata di diritto alla prossima fase finale della Coppa Davis.
E dire che, archiviato il successo azzurro a Malaga, a Bologna e dintorni si scrutava il 2025 con grande incertezza. Dopo aver ospitato la fase dei gironi per due anni consecutivi all’Unipol Arena – traguardo frutto di un lungo lavoro di squadra di tutto il territorio e di tutte le istituzioni, in primis la Regione allora guidata da Stefano Bonaccini – l’ipotesi più favorevole alle Due Torri, con il cambio di formato che elimina i gironi, era quello di ospitare a settembre al massimo un turno di qualificazioni alla Final 8, se non di perdere del tutto il grande tennis.
E le Finali sembravano, come ormai tanti altri eventi sportivi di livello, destinate a prendere la via dell’Oriente, con la Cina in pole position. Ieri, invece, la sorpresa: le Finals 8 arrivano in Italia fino al 2027, e si aggiungono alle Atp Finals di Torino di novembre nonché al classicissimo Master 1000 degli Internazionali di Roma di maggio. Esulta, a ragione, il presidente delal Fitp, Angelo Binaghi ("Il 2024 si chiude con la ciliegina sulla torta, con un ultimo ed ennesimo riconoscimento al tennis italiano dopo un anno di memorabili e storici trionfi"), esprime soddisfazione il numero uno dell’International Tennis Federation, David Haggerty ("L’Italia ha una ricca storia nel tennis e una comprovata capacità di ospitare eventi sportivi di livello mondiale"), ma soprattutto sono Bologna e l’Emilia-Romagna a poter festeggiare. Il neo-proclamato presidente della Regione, Michele de Pascale, parla di "una bellissima notizia e una nuova, splendida occasione per l’Emilia-Romagna e per l’Italia", nonché di una "conferma del fatto che ormai la nostra Sport Valley rappresenta un punto fermo a livello internazionale, grazie all’impegno della Regione e del territorio e della collaborazione con il Governo e la Federtennis", mentre anche la presidente uscente Irene Priolo parla di "coronamento di un’attività costante che in questi anni ci ha permesso di costruire una reputazione solida".
Chiusi i festeggiamenti, ora si passa alla fase organizzativa del grande evento – diversa per tempi e numeri rispetto al giorne eliminatorio ospitato a settembre 2023 e 2024 –, con un occhio ben aperto sul futuro: le altre due edizioni del 2026 e 2027, infatti, saranno lontano da Bologna. In lizza paiono esserci le intramontabili Milano e Torino, ma secondo quanto raccolto dall’Ansa, anche Bolzano, in una specie di omaggio alla terra che ha dato i natali a Sinner. Fanta-tennis? Presto per dirlo. Per ora l’unica certezza è che il grande tennis mondiale ha trovato casa a Bologna, e la città è pronta per non deludere le aspettative.
Andrea Zanchi