La città del fumetto rimane ’A Occhi aperti’

Il festival promosso da Hamelin dal 13 ospita sguardi diversi sul tema ’Corpo a corpo’. E l’Accademia inaugura ’Avere vent’anni’

La città del fumetto rimane ’A Occhi aperti’

Dominique Goblet espone per la sua prima personale italiana nell’ex chiesa di San Mattia con ’Costellazioni’

Se vent’anni fa all’Accademia di Belle Arti non fosse nato il Corso di fumetto e illustrazione, forse Bologna non avrebbe avuto un festival come BilBolBul che poi due anni fa è diventato ’A Occhi aperti. Disegnare il contemporaneo’. Un titolo meno fumettoso per la manifestazione che torna con una seconda edizione dal 13 al 17 novembre sotto le Due Torri, ma certamente più in linea con la visione contemporanea sulla materia: un insieme di strade tematiche incrociate in ambito culturale tipico dei fondatori dell’Associazione Hamelin che curano la manifestazione. Però c’è anche da dire che Hamelin viene fondata nel 1996 da Emilio Varrà, quindi ben prima del corso accademico in cui ora è docente, e la nostra città già negli anni Ottanta sperimentava la ricchezza di Zio Feininger, un corso post-diploma di fumetto e arti grafiche, fondato da Valvoline Motor Comics, che tra i suoi insegnanti aveva Brolli, Mattotti, Igort e Pazienza e tra gli allievi Enrico Fornaroli, dal primo novembre di nuovo direttore dell’Accademia di Belle Arti.

Insomma, Bologna e il fumetto sono una cosa sola, un binomio di grande tradizione artistica e quest’anno c’è parecchio da festeggiare, cominciando proprio dall’Accademia dove il 13 novembre alle 17,30, in aula Collamarini inaugura ’Avere vent’anni’ alla presenza di autrici e autori che, in veste di docenti o di studentesse e studenti, hanno vissuto le attività della scuola nei suoi primi venti anni di vita. In mostra ci saranno più di 60 opere inedite, ognuna delle quali interpreta in modo diverso il tema dei vent’anni, età importante mentre si studia. Hanno risposto con entusiasmo alla proposta in tanti, da Daniele Brolli, Andrea Bruno, Chiara Carrer, Onofrio Catacchio a Maja Celija, Sara Colaone, Caterina Coluccio, Octavia Monaco, Otto Gabos: i maestri, per così dire, che nelle opere dialogheranno con i lavori di artisti più giovani quali Flavia Biondi, Vincenzo Bizzarri, Iris Biasio, Davide Bonazzi o Bianca Bagnarelli, l’autrice bolognese che illustrò la prima copertina 2024 del New Yorker e che dal 14 novembre avrà anche una mostra allo ’Spazio &’ di via Guerrazzi, dal titolo ’Per sparire. La ricerca di Bianca Bagnarelli’.

Il festival seconda edizione sceglie il tema ’Corpo a corpo. Il fragile equilibrio fra il paesaggio e noi’ per indagare attraverso il disegno, la relazione tra corpi e spazi, la definizione di nuove identità e l’essenza di un paesaggio che è sempre più lontano e ostile. Tra gli highligts la prima personale italiana di Dominique Goblet, pioniera del fumetto sperimentale, intitolata ’Costellazioni’ e visibile all’ex Chiesa di San Mattia dal 15 novembre al 15 dicembre, le mostre di Gwénola Carrère, Joe Kessler, Andrea De Franco e la collettiva ’Rosa masticato’ con i lavori di Karla Paloma, Elsa Klée, Lucile Ourvouai e Martina Sarritzu. "L’obiettivo – racconta il direttore artistico Emilio Varrà – era ragionare sulle urgenze del presente e rendere visibili dubbi e incertezze". E prosegue ricordando come ’A Occhi aperti’ sia un po’ unico perché dedicato "a un certo tipo di fumetto a cavallo tra illustrazione, arte e fumetto, per sollecitare un tipo di pubblico capace di muoversi in questo contesto".

Benedetta Cucci