di Benedetta Cucci
Settembre regalerà ai bolognesi e ai turisti che avranno la fortuna di essere in città, dal 15 al 19, San Petronio sotto una nuova luce che è anche molto antica. E finalmente si potrà capire meglio perché la mitica basilica bolognese che guarda piazza Maggiore rimase incompiuta. E come sarebbe potuta essere oggi se almeno uno dei 50 progetti, conservati nel museo della chiesa, fosse stato attuato. Dal Palladio al Terribilia, dal Vignola al Rubbiani, fino a coloro che nel 1933 parteciparono a un grande concorso per elaborare tanti bozzetti che emergono ora come testimonianze d’arte preziose. E una parte, esattamente dodici disegni, nei giorni di settembre verrà mostrata attraverso una grande opera di videomapping intitolata Bologna si accende. I disegni nascosti di una facciata incompiuta, ideata e prodotta da Bologna Festival per celebrare uno dei monumenti più rappresentativi della storia civica e architettonica di Bologna.
Luca Agnani, maestro della digital art, ridisegnerà la storica facciata di San Petronio con le opere che verranno proiettate, accompagnate dalle note di Rossini, che scandiscono la costruzione delle inedite architetture luminose impresse sulla facciata, dalla musica di Wagner e Respighi.
Il 15 settembre in particolare, alle 21 e con ingresso libero, si terrà il concerto di accompagnamento dell’Orchestra Senzaspine, diretta da Matteo Parmeggiani: sulle note dell’ultimo brano in programma, l’Ouverture dal Guillaume Tell di Rossini, inizieranno in sincrono con l’esecuzione live, le proiezioni e prima dell’esecuzione sinfonica, lo storico dell’arte Luigi Ficacci e l’architetto Mario Cucinella (che ha personalmente creato una dedica ‘green’, in grado di trasformare la facciata in giardino, chiudendo la sfilata dei bozzetti storici) dialogheranno insieme attorno al progetto.
Nelle serate successive di replica (dalle 21 alle 23) le musiche saranno registrate ogni mezz’ora del videomapping. Quello che per Maddalena da Lisca, sovrintendente e direttore artistico di Bologna Festival, è un sogno che si realizza ed è stato reso possibile dal supporto di Alfasigma, con il contributo del ministero della Cultura, del Comune e la media partnership di Qn-Resto del Carlino.
"Perché la facciata di San Petronio è incompiuta? – racconta di essersi chiesta un giorno da Lisca – Tutti se lo chiedono da sempre, poi un giorno mi sono imbattuta nei bozzetti che spiegano cosa poteva diventare questa chiesa ambiziosamente progettata per essere la cattedrale più grande del rinascimento, che fu però bloccata per non adombrare San Pietro".