FEDERICA ORLANDI
Cronaca

La banda dei fallimenti pilotati, immobili e beni di lusso sequestrati a Bologna

Bancarotte seriali, aziende saccheggiate e dipendenti senza stipendio. Dai Rolex alle auto sportive, tra cui anche una Ferrari, gli oggetti confiscati dalla Guardia di Finanza agli indagati

Banda del buco, parte dei beni di lusso sequestrati a Bologna dalla Guardia di Finanza

Banda del buco, parte dei beni di lusso sequestrati a Bologna dalla Guardia di Finanza

Bologna, 25 luglio 2023 - Una nuova puntata dell’operazione della Guardia di Finanza sulla “banda del buco”, il gruppo accusato di essere esperto di bancarotte seriali a danni di attività (per lo più supermercati) che rilevavano e spogliavano di tutti i beni di valore quando erano già in crisi. Il 12 luglio furono eseguite 25 misure cautelari, su 32 indagati.

Ora, i militari della Finanza hanno individuato e sottoposto a sequestro denaro contante e numerosi beni di valore nella disponibilità degli indagati, tra cui hotel, auto e orologi di lusso, generi alimentari pregiati. In particolare, a Bologna sono stati sequestrati due immobili di pregio sui colli, di proprietà di padre e figlio (il primo è ritenuto tra i capi del sodalizio), e moltissimi gioielli e orologi di lusso che vi erano custoditi (Rolex, Patek Philippe, Audemars Pigue e gioielli con pietre preziose, bracciali, anelli, collier).

Sequestrati anche diversi veicoli di lusso e d’epoca in uso al calabrese a sua volta ritenuto a tra i vertici della banda, tra cui una Bentley Continental GT e una Ferrari F308 GTS (come quella di “Magnum P.I.”), poi una Fiat 500 Topolino e una 600 Abarth. Lo “sciacallaggio” posto in essere dal sodalizio, per l’accusa, è provato anche dal ritrovamento e dal sequestro di quanto sottratto alle società indotte al default, illecitamente occultata in alcuni capannoni situati nel meridione, tra cui ben 14 mila bottiglie di liquori vari e di pregiati vini e 650 prosciutti di Parma. Tutto ciò veniva accumulato dalla “banda del buco” che lasciava poi senza stipendio centinaia di dipendenti e infine li licenziava nell’imminenza dei fallimenti pilotati.