Le indagini sull’organizzazione terroristica under 30 che proclamava la "guerra santa" guidata dalla fanatica Rida Mushtaq, appena ventiduenne e influencer del terrorismo, sono ancora in corso. Vedremo se oltre ai cinque indagati, già interrogati, il campo dei coinvolti è più largo e fino a che punto avrebbe potuto arrivare se non fosse intervenuto il Ros, Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. L’ indagine dimostra che non ci si può più stupire se, come in altri casi, i coinvolti sono giovani già residenti in Italia e formalmente integrati con lavoro e amicizie locali. Il terrorismo non ha confini, il fanatismo religioso si radica anche nella mente di chi abita in Occidente. Non pensiamo che i militanti della jihad arrivino sui gommoni. L’Islam radicale può contagiare chiunque perché il veicolo principale oggi è il web. Infatti la baby -terrorista pakistana della Bolognina è una influencer che sventolava la bandiera della guerra santa islamica attraverso le chat e internet, non aveva bisogno di convocare incontri segreti in presenza per reclutare soldati. E proprio il mezzo digitale può essere usato come un’arma impropria soprattutto dai più giovani che entrano al McDonald’s per mangiare un hamburger e il giorno dopo chattano su Tiktok, Instagram e X con i tifosi di Al Qaeda esaltando la "guerra agli infedeli".
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