Più che un taglio è un taglietto, peraltro subìto, non voluto e causato dalla legge di Bilancio. La conferenza metropolitana dell’Istruzione, pur contraria alla norma, ha deciso: dal prossimo settembre non esisteranno più la presidenza dell’Istituto comprensivo di Borgonuovo e quella di Rastignano. Le scuole, dalla materna alla media, di Borgonuovo verranno guidate dal preside dell’Ic di Sasso Marconi e quelle di Rastignano da Pianoro. Sia ben chiaro nessuna scuola statale verrà chiusa. Gli alunni a settembre troveranno il loro banco. Si scrive dimensionamento e si legge riorganizzazione della rete scolastica. A fissare i criteri del dimensionamento è la legge di Bilancio: non ci possono essere istituti con meno di 900 alunni. In Emilia Romagna, per il 2024-2025 verranno soppresse 14 presidenze (l’anno dopo saranno 20); a Bologna, la quota parte ne prevede due. Per la montagna sarebbe stato un bagno di sangue, per cui la conferenza ha adottato il criterio meno doloroso con cui scegliere di intervenire: l’Ic più piccolo di un Comune con più Ic. Ecco Borgonuovo e Rastignano. Dopo l’approvazione di via Zamboni martedì prossimo, la palla per la ratifica passerà alla Regione dove l’assessore alla Scuola Paola Salomoni ha convocato le Province. Hanno già manifestato la loro ferrma contrarietà al taglio i sindacati Flc Cgil e Uil Scuola.
f. g. s.