Hanno fatto rumore le dichiarazioni di Patrick Zaki sul conflitto Israele-Hamas. L’attivista egiziano, recentemente liberato dalle prigioni del suo Paese grazie all’intermediazione del governo italiano, si è scagliato contro Benjamin Netanyahu sul social ‘X’ (prima Twitter). "Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili".
Numerose le condanne a queste frasi da parte di esponenti del centrodestra di governo (con un’eccezione significativa), mentre a Bologna il sindaco Matteo Lepore ha scelto il silenzio. Zaki replica alle critiche: "Nel conflitto tra Israele e Palestina nessuno può essere ritenuto filo-Hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metta in una situazione difficile". Circostanziato l’intervento del parlamentare Andrea De Maria (Pd), che un messaggino lo dà. "Quanto è accaduto in Israele non consente alcuna ambiguità. Il barbaro attacco terroristico di Hamas va condannato con la massima determinazione. E senza ambiguità deve essere la nostra solidarietà ad Israele e al suo popolo – sottolinea l’esponente dem –. Quella di Hamas è una azione che vuole bloccare una prospettiva di dialogo. Hamas è una organizzazione terroristica, nemica della pace e della libertà. Dire questo non vuol dire smettere di criticare tante scelte che ha fatto il governo Netanyahu, ma va detto con chiarezza che Israele è una democrazia che ha subito una aggressione barbara e violenta e ha il diritto di difendersi secondo quanto prevede il diritto internazionale". Parla del conflitto, ma non di Zaki anche Federica Mazzoni. "L’attacco brutale di Hamas è un crimine di guerra che condanno con fermezza, la vicinanza al popolo di Israele e ai prigionieri, alle loro famiglie, è totale – sottolinea la segretaria provinciale del Pd –. Totale è anche la condanna per la violenza di azioni criminali che tolgono acqua, cibo ed elettricità ad altri civili inermi. Due popoli, due Stati. Si fermi il massacro, l’Ue deve agire e ritrovare il proprio ruolo nella costruzione della pace".
Di particolare tenore il commento, invece, alle parole di Zaki da parte del viceministro Galeazzo Bignami (Fd’I). "Sono sempre stato più dalla parte di Israele, nella mia storia. L’impegno che il governo ha sviluppato per la liberazione di Zaki era anche finalizzato a far sì potesse esprimere le proprie opinioni, anche quando noi non siamo d’accordo, come in questo caso. Questa è la democrazia".