Prima del Pnrr, c’è un altro problema enorme che Leonardo Fornaciari (foto), presidente di Ance Emilia, definisce "piaga": il blocco della cessione dei crediti fiscali per il Superbonus 110% e per gli altri bonus fiscali.
Per il numero uno dell’associazione dei costruttori edili di Bologna, Ferrara e Modena, nelle nostre tre province parliamo di 200 milioni di euro che arrivano a 6 miliardi a livello nazionale: "Il dl Aiuti non ha risolto del tutto la situazione. Morale: i cantieri sono bloccati e le imprese rischiano il fallimento con i cassetti fiscali pieni di crediti da evadere. Una piaga sociale che ormai c’è da febbraio...".
Da qui, le ricadute sul Pnrr sono dietro l’angolo. "Se le aziende vanno in default chi porta a termine i cantieri per i progetti finanziati dai fondi Ue? Senza contare i tanti cittadini che si troveranno con i lavori fatti a metà", incalza Fornaciari.
La caduta del governo Draghi ha peggiorato una situazione già complicatissima.
"Il crollo dell’esecutivo è un problema serissimo – dicono i costrutturi – così si perderà un sacco di tempo. Senza contare gli ostacoli anche per i fondi Pnrr. Manca la terza tappa, da 21,8 miliardi di euro, collegata ad alcune riforme. Se non si fanno le riforme qui si blocca tutto... Ma resto fiducioso: tutti i partiti, di ogni colore, hanno a cuore i progetti che cambieranno i volti delle nostre città", confida Fornaciari.
Resta, comunque, alta la preoccupazione nel settore dell’edilizia. E rimane una certezza: "Non si doveva far cadere il governo in un momento così delicato".
ros. carb.