GIORGIA DE CUPERTINIS
Cronaca

“Io, invalida, ho perso l’aereo: assistenza in ritardo al Marconi”

La denuncia di Pamela Deiana, che racconta la sua odissea: “Mi servivano alcune farmaci, nel centro di primo soccorso non c’erano medici ma solo infermieri”. L’aeroporto di Bologna: “La passeggera si è presentata allo scalo un’ora prima anziché due”, come l’organizzazione interna richiede

L'odissea di una donna invalida all'aeroporto di Bologna: ha perso il suo volo diretto a Cagliari (foto d'archivio)

L'odissea di una donna invalida all'aeroporto di Bologna: ha perso il suo volo diretto a Cagliari (foto d'archivio)

Bologna, 31 marzo 2025 – “Una vera e propria odissea". Non usa mezzi termini Pamela Deiana mentre riavvolge il nastro e torna con la mente alla disavventura vissuta ieri all’aeroporto di Bologna, quando la 51enne, invalida, era arrivata al Marconi per volare fino a Cagliari, città in cui abita. E in cui, invece, è riuscita ad atterrare soltanto il giorno dopo.

La disavventura all'aeroporto

“Il mio aereo - racconta la donna - doveva partire alle 15.55. Siccome sono una persona invalida mi sono affidata, come sono solita fare, all’assistenza speciale dell’aeroporto: sono arrivata circa un’ora e un quarto prima del decollo, mi hanno fatto accomodare nella Sala Amica (la sala d’attesa riservata ai passeggeri a ridotta mobilità, ndr) e lì sono rimasta in attesa che un addetto mi accompagnasse, in sedia a rotelle, al check-in. Il tempo però continuava a scorrere e in quel momento ho iniziato a preoccuparmi. Tant’è che quando l’addetto è arrivato, era ormai troppo tardi: l'imbarco era già chiuso e io non potevo più salire sull’aereo”.

Da lì, sono iniziati i primi disagi: “Nonostante sia solita frequentare aeroporti e viaggiare, mai nella vita ho vissuto una situazione di questo genere. Soprattutto se penso che la ‘Sala Amica’ è a soli pochi metri dal check-in, ma nessun addetto era disponibile ad accompagnarmi: così ho perso l’aereo e sono rimasta bloccata in un’altra città fino al giorno dopo”.

Difficoltà e soluzioni trovate

“Mi è stato comunicato che l’unico modo per tornare a casa era comprare il biglietto per il volo successivo - continua Deiana - in programma la mattina dopo (oggi, ndr) alle otto. Biglietto che poi, in seguito, mi è stato offerto dalla compagnia. Purtroppo le mie proteste non sono servite a nulla, e non mi hanno comunque fatto salire sull’aereo delle 15.55 nonostante in quel momento non fosse ancora decollato. Ero sola, dovevo organizzarmi per la notte e non avevo nessuno a Bologna che potesse aiutarmi. E in più, come se non bastasse, mi servivano alcuni farmaci che, sicura di poter rientrare a casa entro sera, non avevo portato con me”.

Per questo motivo, “mi hanno poi accompagnata nel centro di primo soccorso del Marconi, dove però ho scoperto che non c’erano medici ma solamente infermieri. Insomma, un disagio nel disagio: per ricevere le medicine dovevo accettare di essere accompagnata in ospedale con l’ambulanza, ma ho preferito rifiutare, per non moltiplicare le difficoltà e gli spostamenti”.

Come si è conclusa la vicenda 

Deiana è arrivata a casa soltanto stamattina. “Dovevo rientrare ieri. E invece mi ritrovo ad aprire la porta di casa soltanto la mattina dopo - conclude -. Ho voluto raccontare questo episodio per far sì che non riaccada in futuro e, soprattutto, che nessun altro passeggero invalido si ritrovi a vivere un disagio simile”.

I chiarimenti da parte dell’aeroporto Marconi

La replica dell'Aeroporto di Bologna non è tardata ad arrivare, per fornire così maggiori dettagli sulla vicenda. "Come indicato sul sito internet del Marconi e in ogni altra comunicazione riguardante il tema, i passeggeri a ridotta mobilità devono presentarsi in aeroporto almeno 2 ore prima dell’orario di partenza del volo, per consentire al personale dedicato di assisterli al meglio. Per i passeggeri in carrozzina, infatti, l’assistenza richiede che per l’imbarco sia utilizzato uno speciale elevatore - precisano dal Marconi -. La passeggera in questione si è presentata in aeroporto un’ora prima della partenza e ha richiesto, dopo la fase di presa in carico del personale aeroportuale, di essere accompagnata al check-in Ryanair, dove però le è stato comunicato che era arrivata oltre il tempo limite previsto. Nonostante il prodigarsi del personale aeroportuale per assistere la passeggera, anche nella ricerca di un volo alternativo, questa ha richiesto l’intervento della Polizia, lamentando mancanza di assistenza e chiedendo di essere vista da un medico. Il personale sanitario del Primo Soccorso Sanitario Aeroportuale l’ha pertanto visitata. Infine, Ryanair, a titolo di cortesia, le ha offerto gratuitamente un biglietto sul primo volo disponibile per Cagliari, che la passeggera ha accettato. Il volo è partito questa mattina alle ore 8.00, come da programma”.

“Aeroporto di Bologna - aggiungono - ogni anno gestisce oltre 50mila passeggeri a ridotta mobilità (58.821 nel 2024, +11,5% sul 2023), con livelli di soddisfazione molto elevati, rilevati da società terza e pubblicati nella Carta dei Servizi al Passeggero".